Dalla prima giornata del vertice in corso a Taormina esce una prima bozza di accordo sulla questione migranti. “La gestione e il controllo dei flussi – si legge nel testo che l’Ansa ha potuto visionare – richiede sia un approccio d’emergenza che uno di lungo termine”. E per quest’ultimo i leader del G7 “sono d’accordo nello stabilire partnership per aiutare i Paesi a creare nei loro confini le condizioni che risolvano le cause della migrazione”. Perché “pur sostenendo i diritti umani dei migranti e rifugiati, riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati di controllare i loro confini e fissare chiari limiti ai livelli netti di immigrazione, come elementi chiave della loro sicurezza nazionale e del loro benessere economico”. Per l’Italia si tratta di “un buon compromesso”, dicono fonti diplomatiche, anche perché viene sancita una “responsabilità condivisa”.
Intanto, per garantire la sicurezza dei “grandi” riuniti a Taormina, il flusso dei migranti in arrivo è stato dirottato a Salerno e a Napoli. Previsto infatti– ma ancora tenuto top secret o quasi – per domenica mattina, alle 6 del mattino al porto di Napoli, l’arrivo della nave “Prudence” di Medici senza frontiere, e lo sbarco di circa 1450 migranti provenienti da diversi Paesi (30 minori non accompagnati) recuperati nel corso di varie operazioni.
Rotte, arrivi e sbarchi sono pianificati in anticipo, per consentire la messa in moto della macchina organizzativa: trasferimenti, centri di accoglienza, controlli sanitari da predisporre all’arrivo, addirittura l’affitto delle transenne.
Insomma, l’accordo pare raggiunto: dirottiamoli da un’altra parte, visti i problemi di gestione, o il fine settimana siculo, con relativi pranzi e soirée di gala, ne risulterebbe – appunto – compromesso, con problemi di digestione.