Una coltre di fumo nero sovrasta il Vesuvio e circonda il golfo di Napoli di un grigiore asfissiante.
E’ l’immagine questa che circola in rete e che rispecchia lo stato di emergenza in cui vive il napoletano ma che purtroppo interessa tutto il Sud Italia che inspiegabilmente continua a bruciare.
Non si tratta dell’eruzione del Vesuvio ma di roghi – con tutta probabilità di natura intenzionale – che in queste ore stanno lanciando lo stato di emergenza.
Tra Torre del Greco ed Ercolano molte abitazioni sono state sgombrate in maniera preventiva e solo questa mattina i residenti sono rientrati in casa.
Stanno lavorando in maniera ininterrotta vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri e personale dell’antincendio boschivo dell’Sma Campania.
L’area interessata copre uno spazio di oltre due chilometri ed è aggravata dal fatto che i tre focolai della zona di Torre del Greco, Ottaviano e Trecase hanno finito per unirsi.
Le fiamme divampano nella Valle delle Delizie ad Ottaviano, in via Vesuvio ad Ercolano già danneggiata da incendi nei giorni scorsi, nella zona a valle di Cappella Bianchini a Torre del Greco.
Lo stato di emergenza roghi si estende anche in altre zone della Campania. Le aree interessate coprono il Sannio, il casertano, Irpinia e il salernitano.
“I piromani hanno dichiarato guerra al Vesuvio: in fiamme il futuro turistico dell’area” Sono le parole di Adelaide Palomba, presidente di Federalberghi Costa del Vesuvio che aggiunge: “Esprimiamo viva preoccupazione per la situazione degli incendi sul Vesuvio. In queste ore i roghi sono diventati tanti, troppi. A dimostrazione che esiste una strategia criminale che arma le mani dei piromani. Case evacuate, intere zone in pericolo tra Ercolano, Torre del Greco e i paesi vesuviani è il bollettino di guerra che viene stilato ogni anno in questo periodo. Anche le attività ricettive sono in difficoltà, soprattutto quelle sorte nelle zone panoramiche dove la situazione in questi giorni si è fatta sempre più difficile. Un rischio serio per le persone, le famiglie, ma anche per l’intera economia turistica di #costadelvesuvio che rischia di essere messa in ginocchio da questa emergenza incendi. Serve una politica di prevenzione, servono seri investimenti per l’antincendio e per le politiche della tutela del territorio” (fonte lostrillone.it).
Il Sud brucia. Da Napoli a Messina nuvole di fumo intossicano il cielo azzurro e non c’è modo ancora di fermare tutto questo.
“Abbiamo la certezza che dietro questi atti ci sia la mano dell’uomo, che causa danni irreparabili con rischi incalcolabili”, dice il sindaco di Messina, Renato Accorinti. (fonte nelpaese.it)
In queste ore ad aggravare la situazione si aggiungono i roghi dell’area nord di Napoli, denominata Terra dei Fuochi.
Acerra, Casalnuovo, Afragola, Orta di Atella, Casoria. Sono numerosi i focolai che si aizzano da queste zone portando con sé odori asfissianti che spingono a barricarsi in casa.