di Ornella Esposito
Il cantante statunitense presenterà al pubblico il suo ultimo disco affiancato da un‘eccezionale band.
Forse era già scritto nel suo destino o forse sarà stata la madre predicatrice, che riempiva la casa di cantanti gospel, a consacrare alla musica Gregoy Porter, una della voci più intense e potenti della scena internazionale, letteralmente acclamato da una miriade di fan e sold out a ogni concerto.
E il tutto pieno si prevede anche per stasera nell’incantevole Anfiteatro di Avella dove il gigante buono della musica (avviato da giovanissimo alla carriera di giocatore di football) si esibirà, nell’ambito della XXII edizione del Pomigliano Jazz Festival, al fianco della sua band composta da Tivon Pennicott (sax e corni), Chip Crawford (pianoforte), Ondrej Pivec (organo hammond), Jahmal Nichols (basso) ed Emanuel Harrold (batteria).
A deliziare le orecchie e l’anima degli spettatori sarà l’ultimo lavoro di Porter, il suo quarto disco, Take Me to the Alley, dato alle stampe nel 2016 per la celebre etichetta Blu Note Records, successivo al fortunatissimo Liquid Spirit che gli è valso nel 2014 il prestigioso quanto meritato Grammy Award come Best Jazz Vocal Album e il posizionamento nella top ten della classifica inglese degli album.
Il CD, per una parte autobiografico, contiene dodici brani originali frutto della penna di Porter, eccezion fatta per Holding On scritto insieme a James John Napier, Guy William Lawrence e Howard John Lawrence, Day Dream cofirmato con Craig Dawson e In Heaven composto da Darlene Andrews, che spaziano tra il soul, il jazz e il blues grazie anche ad una versatile voce baritonale, capace di toccare le corde più delicate del cuore e mettere d’accordo pubblici decisamente variegati.
Una sorta di crossover della musica che, dopo vent’anni di gavetta e (per fortuna) un mancato impiego al comune (cui aspirò dopo la morte della madre), è riuscito ad imporsi nel panorama mondiale del jazz dopo i suoi due primi due dischi, “Water” (2010) e “Be good” (2012), per i quali fu nominato ai Grammy, ma senza ancora vincerli.
Tra un disco e un altro Gregory Porter non ha mancato di occuparsi anche di tematiche sociali, come la questione dei rifugiati politici, mettendo a disposizione lo scorso anno, in occasione della giornata mondiale, la sua strepitosa voce per il brano Running, composto insieme a Common, Keyon Harrold e Andrea Pizziconi.
Un gigante nel fisico e nell’animo che non lascerà deluso il pubblico del Pomigliano Jazz, già in fermento per quello che si preannuncia un altro strepitoso sold out.
Per info: www.pomiglianojazz.com