Ora che stanno emergendo anche i particolari più raccapriccianti dell’atto di barbarie che s’è consumato a Rimini, ecco, adesso, a mente fredda, con i presunti colpevoli ospiti dello Stato italiano, un dubbio pure viene.
Al di là del fatto che s’è scatenato il partito degli anti-immigrati che non chiude nemmeno a ferragosto, che quest’anno gli africani hanno portato la malaria e forse pure il caldo equatoriale, che io come Pino Daniele mi sento mezzo africano e l’altra metà fatica a sentirsi italiana, che le bestie non hanno nazionalità.
Detto questo, insomma, il punto è un altro: le bestie hanno intercettato i due malcapitati sulla spiaggia di Rimini, non in un casolare abbandonato. Poi, hanno malmenato il ragazzo, poi hanno fatto i loro porci comodi per almeno una ventina di minuti (cioè tra una violenza e un’altra sarà trascorsa una mezz’oretta).
Poi, non sazi, hanno sfogato i loro istinti animaleschi su un’altra persona (“trans” sembra quasi un modo per stabilire un ordine gerarchico tra la prima e la seconda violenza). Sempre sulla pubblica via. Sempre incontrastati. Sempre al riparo da occhi indiscreti.
Insomma, a Rimini, ad agosto, con tutta quella gente, con un tasso di criminalità piuttosto alto, nessuno ha visto e/o sentito nulla (a parte le vittime)? Possibile che non ci fosse nemmeno una pattuglia a presidio di zone più che pericolose?