“Chiudiamo le frontiere non le strade”.
Questo lo slogan che Casa Pound ha voluto imprimere sui jersey in cemento che oramai sono stati impiantati nelle maggiori città italiane, dopo gli attentati di Barcellona.
A seguito della circolare emanata dal Ministro dell’Interno, Marco Minniti, i comitati per l’ordine pubblico, riunitisi, hanno deciso l’installazione di barriere antiterrorismo nelle città italiane. Fioriere di sbarramento e jersey in cemento non saranno le uniche misure di sicurezza, infatti ad esse si affiancano rafforzamento dei presidi delle forze dell’ordine, chiusura al traffico di alcune aree con divieti al transito per camion e furgoni.
Massima allerta, ovviamente, in luoghi particolarmente affollati, quali musei, concerti e centri commerciali. Sorveglianza raddoppiata in aeroporti, porti e stazioni ferroviarie e particolare riguardo alle società di autonoleggio invitate a segnalare qualunque anomalia.
Da Milano a Palermo, dunque, presidi necessari per la sicurezza dei cittadini. Ma quanto effettivamente gli italiani si sentono al sicuro? E quanto invece si sentono prigionieri nelle proprie città?
Certamente il clima di tensione e agitazione creatosi a seguito dei numerosi attentati e delle sempre più pressanti segnalazioni di un’Italia quale prossimo obiettivo, non aiutano a stare sereni.
Da qui l’idea del Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha invitato “i creativi writers e tutti coloro che vorranno aggiungere colore con piante e decorazioni ai blocchi di cemento…”.
L’iniziativa , che racchiude in se una più profonda riflessione, è stata dunque accolta con uno spirito “socialmente utile”, per dare colore al grigiore del cemento.