di Emanuela Goldoni
In poche settimane si sono susseguiti due episodi incresciosi e vergognosi perpetrati nei confronti di chi vive una disabilità.
L’eco mediatica ha provocato un tale frastuono che spero vivamente continui a propagarsi, finché non sarà punito il comportamento incivile e troglodita di chi, di proposito e coscientemente è stato capace di tanta cattiveria.
I fatti sono noti.
Roma, 5 Aprile 2022: bimbo autistico denigrato e offeso dalle sue insegnanti in una chat. La scuola ad oggi ancora non ha mosso un dito.
Genova, 18 Aprile 2022: 27 disabili, in possesso di regolare biglietto costretti a scendere dal treno, perché trovano i loro posti assegnati, occupati da turisti abusivi. A nulla è valso l’intervento della Polfer e di Trenitalia S.p.A.
Non so se si comprenda la gravità del tema. Mi chiedo fino a quanto dureranno la nostra indignazione e il senso di impotenza di fronte a questi episodi di violenza subdola e arroganza criminale. Mi domando fino a quando dovranno abitare il profondo scoramento e il dolore pesante negli animi delle vittime e delle loro famiglie che diventano vittime due volte, se le istituzioni e gli enti preposti derubricano o minimizzano tali offese o reati.
Dov’è l’inclusione di cui tutti parliamo? Dov’è l’attenzione nei confronti della diversità, se come società, come singoli individui, come istituzioni pubbliche continuiamo a fallire? Quanto male fa l’onta di un sopruso impunito?
Nessuno sconto di pena nei confronti di chi oltraggia la dignità altrui.