di Francesco Iorio
Questo il titolo dell’interessante convegno svoltosi il 24 ottobre u.s. nella biblioteca comunale di Casoria, alla presenza di un folto e interessato pubblico e moderato dall’ottimo dott. Christian Sanna che da molti anni, ormai, dà prova delle sue notevoli qualità umane e culturali, prima ancora che professionali, e specificamente nella conduzione di eventi.
Il convegno, organizzato dalle Cooperative sociali “Mondo in cammino” e “Io con voi” fra le attività dell’Ambito Territoriale n. 18, comprendente i comuni di Casoria, Arzano e Casavatore, ha affrontato la tematica dell’affido familiare in una società complessa e variamente strutturata dal punto di vista culturale, etico ed economico ed ha presentato il “Centro per le Famiglie” e il “Servizio di Mediazione familiare” quali nuovi modelli di assistenza offerti al territorio.
Ricco il tavolo della Presidenza di profili professionali di rilievo, quali i presidenti delle due cooperative, Giovanni Leonardi e Loredana Pierno, l’Assistente sociale Tullia Di Mauro, la Psicologa Raffaella Scurti ed il Coordinatore dell’Ambito n.18, Antonio Chianese.
Introdotti dal Moderatore, il Sociologo Christian Sanna, che ha evidenziato la novità dei servizi offerti ai cittadini, hanno recato il loro saluto i sindaci dei comuni di Casoria e Casavatore, l’Avv. Raffaele Bene e il Dott. Luigi Maglione, ponendo in rilievo come, pur fra le tante difficoltà di gestione pubblica, si sia riuscito a concretizzare anche quest’offerta di un servizio essenziale.
Il tema dell’affido, da non confondere con l’adozione, per il suo carattere di temporaneità e per le modalità con le quali va realizzato, non solo a norma di legge, ma soprattutto tenendo conto dell’ampia letteratura specifica in campo psicologico e sociologico, è stato introdotto dai due Presidenti, mentre gli aspetti relativi alla “Formazione e sensibilizzazione” sul tema dell’affido e ai “Risvolti psicologici”, sono stati trattati dall’Assistente Sociale Tullia Di Mauro e dalla Psicologa Raffaella Scurti, concludendosi con la bella testimonianza di una signora (che ha chiesto di restare anonima), in affido per un anno durante la sua adolescenza, cosa che le ha cambiato la vita in senso positivo, tanto che, nel riferire della propria esperienza, l’emozione ha preso il sopravvento in diversi momenti ma non le ha impedito di ringraziare sia le persone che hanno curato il suo affido, sia la famiglia affidataria.
Ed è stato questo il piatto forte del Convegno, svolto egregiamente dai relatori che si sono integrati con le rispettive riflessioni. In una società in continua evoluzione, infatti, e nella quale la sicurezza psicologia e l’affermazione professionale costituiscono aspetti di rilievo per la persona, la famiglia rappresenta ancora un importante e fondamentale riferimento per la saldezza psicologica dovuta alla certezza affettiva e all’ assistenza nello sviluppo della personalità, in vista di una prima realizzazione sociale.
Non sempre, però, alcune famiglie riescono a dare ai propri figli quanto occorre: motivi economici, culturali e comportamentali, per non parlare di tante situazioni scabrose, quali la violenza domestica, una vita al di fuori delle regole sociali, sono quasi sempre le situazioni per cui l’affido diviene lo strumento idoneo al recupero di un progetto di vita per il minore.
E l’affido, aggiungono i relatori, deve essere preceduto da una forte sensibilizzazione delle famiglie coinvolte. Diventa importante l’azione dell’operatore sociale, in questo delicato percorso di trasmissione del minore dalla famiglia affidante a quella affidataria, in quanto l’azione non deve essere percepita come un rifiuto o una punizione per l’affidante, né come una semplice ospitalità, anche se provvisoria cioè a termine, per l’affidatario. Anzi è proprio nella famiglia che accoglie che si possono verificare fenomeni di “resistenza o di rigetto” da parte del minore. Egli, infatti, va incontro a nuove abitudini, nuove relazioni umane e nuovi affetti che non sempre riescono a compensare quel legame biologico e naturale che ancora esiste con la famiglia di origine, pur in presenza di tante negatività. Diventa fondamentale, quindi, che la famiglia affidataria sia informata, sensibilizzata e resa edotta su tutti i risvolti psicologici dell’affido.
Il convegno ha avuto, tra l’altro, lo scopo di diffondere tra i cittadini le iniziative di cui sopra, per promuovere un’ampia sensibilizzazione sul tema, cosa certamente riuscita per gli applausi che i relatori hanno ottenuto e per la commovente testimonianza citata.
Un pubblico attento, composto da genitori, operatori sociali, rappresentanti del mondo della scuola e della politica, tra cui il Consigliere Salvatore Iavarone, intervenuto per evidenziare il notevole impegno posto in essere dai comuni in questo settore, è stato la degna cornice di un evento, arricchito dalla preziosa e sentita recitazione di brani sul tema dell’affido da parte dell’attrice Rita Graniero.