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Siamo proprio diventati un paese di merda. E, se possibile, sui social lo siamo ancora di più. Ho letto cose che voi umani…Post quasi compiaciuti per la tragedia che ha colpito Parigi e con essa l’intera Cristianità. E non solo. E sapete perché? Perché nell’immaginario di certuni, la Francia, i francesi e soprattutto Macron, viene visto come “il nemico”. Lui, che non è capace nemmeno di impiegare i canadiar per spegnere gli incendi, e poi si permette di mettere in dubbio l’efficienza di questo governo.
Peccato che a dire che questo sia il peggior governo che l’Italia abbia mai avuto, da sempre, sia l’intera Europa, lo dice l’OCSE, lo dice la BCE e il FMI. Fra poco lo diranno pure i Caschi Blu e l’ONU. Lo dice chiunque sia fornito di una modica quantità di buon senso. E non mi riferisco solo alle scelte cervellotiche di politica economica, di cui, prima o poi, tutti noi pagheremo le conseguenze. E saranno cazzi! L’unica cosa che mi sento di condividere con questo governo è la convinzione che esso durerà cinque anni. Niente e nessuno riuscirà a fermarli. Almeno fino al termine della legislatura. E non parlo solo dai ministri, ma anche, e forse soprattutto, dei “semplici” parlamentari. Dei cosiddetti “peones”, quelli che non contano un cazzo. Quelli che si limitano ad alzare la mano manovrati dai joystick di Salvini e Casaleggio. Ma i loro elettori fanno ancora più paura. Hanno votato per due programmi diametralmente opposti, e adesso, in nome di un pretestuoso patto si governo, si ritrovano inopinatamente dalla stessa parte della barricata. Contro tutto e tutti. E fanno post contro la Francia.
La settimana scorsa fb e Wapp sono andati in tilt. E sapete perché? Perché milioni di persone hanno inviato immagini di Santi e di Madonne, di Colombe della pace e di ramoscelli di ulivo. Però poi applaudono alla decisione di chiudere i porti e impedire lo sbarco ai naufraghi. C’è chi vorrebbe il blocco navale al largo delle coste libiche, ignorando, naturalmente, che il blocco navale nelle convenzioni internazionali è un vero e proprio atto di guerra. Adesso poi cominceranno le foto degli agnellini da salvare. Non mi meraviglierebbe una crociata in favore delle cozze e dei maruzzielli che, poverini, dovranno sacrificarsi per noi in nome della tradizione del Giovedì Santo.
Già siamo tempestati dalle foto di cani, gatti, pappagalli e scarrafoni che occupano un posto di rilievo nelle loro vite. Credono di fare il bene degli animali semplicemente umanizzandoli, E invece io credo che se gli animali potessero ribellarsi, la prima cosa che farebbero, sarebbe quella di sputare in faccia a certi loro padroni. Però poi quei negri di merda che restino in balìa delle onde, mica glielo abbiamo chiesto noi di imbarcarsi su un gommone invece di prendere un comodo volo di linea per raggiungere le nostre coste e venirci a rompere i coglioni in casa nostra. Perché un Rom nato in Italia, e che vive in Italia da diverse generazioni, dovrebbe avere gli stessi diritti di un italiano più italiano di lui? Perché una bambina i cui genitori non possono permettersi di pagare la retta della mensa, dovrebbe poter mangiare lo stesso assieme agli altri bambini? Ha ragione il sindaco: è giusto che le sia somministrato tonno e crakers, Magari in una scodella! Perché un bambino che muore in mare con la pagella cucita nel giubbotto di salvataggio dovrebbe commuovermi fino alle lacrime? Io mando foto di Madonne e amo gli animali, non basta?
Nel film “Il tempo di uccidere” Mattew Mc Counaghey interpreta un avvocato che deve difendere un padre negro (si, negro!) colpevole di aver ammazzato gli stupratori bianchi della sua bambina. Nell’arringa finale l’avvocato chiede alla giuria di chiudere gli occhi e rivedere la scena dello stupro: “La vedete quella bambina negra seviziata? Violata nel suo animo prima ancora che nel suo corpo. Sporca del sangue, del sudore, dell’urina e dello sperma dei suoi aguzzini? Stuprata e poi buttata via come una cosa inutile?
La vedete quella bambina negra? Si? Adesso aprite gli occhi, e immaginate che quella sia una bambina bianca. Bianca come le vostre figlie, bianca come le vostre nipotine, bianca come tutte le bambine innocenti, anche se hanno la pelle nera”. Nel film il negro assassino alla fine viene assolto. Ma quello è solo un film. Nessuno assolverà mai chi decide impunemente che i naufraghi debbano poter affogare in mare. Nessuno assolverà mai chi ha deciso che il responsabile di questo scempio si sia impunemente potuto sottrarre ad un giusto processo. Che magari poi lo avrebbe pure visto assolto, proprio come quel papà negro del film. Ma quello era soltanto un bel film. Quello che stiamo vivendo noi, oggi, è purtroppo un reale, terribile incubo.