Ottanta scatti per raccontare il Pallonetto di Santa Lucia, uno dei borghi più antichi ed originali di Napoli ma anche uno dei più dimenticati, in cui è ancora possibile vivere le atmosfere partenopee più autentiche e che conserva una traccia profonda dell’umanità che ha dato vita alle commedie di De Filippo, Viviani, ai romanzi di Marotta e degli altri grandi protagonisti della cultura letteraria napoletana.
I protagonisti di ‘Ncòpp ‘o Pallonetto, di Giancarlo De Luca, sono i personaggi che animano il quartiere quotidianamente, le loro attività, le loro emozioni, il loro mondo, che l’autore ha immortalato con un reportage che lo ha visto impegnato per oltre due anni.
Grazie all’ospitalità offerta da alcuni abitanti del borgo, Giancarlo De Luca è stato accolto nelle case, nei “vasci” sempre curatissimi dove sono custoditi gli affetti e i ricordi più antichi. Ha avuto il privilegio di partecipare alle processioni in onore di Santa Lucia, vivendo in prima persona il sacrificio dei Luciani portatori della statua.
Purtroppo è rimasto poco, oggi, dell’antico villaggio dei pescatori e venditori di acqua suffregna, la strada, tuttavia, è ancora il luogo dove si svolge la vita in comune, dove la quotidianità è condivisa. Giancarlo De Luca ha provato a raccontare, con le sue impronte di luce, la memoria e le antiche tradizioni del borgo, nella speranza di ridare lustro e attenzione ad un quartiere che, in due anni di ricerca, gli è entrato nell’anima fino a farlo innamorare.
La mostra, a cura di Luca Sorbo, esperto di storia e tecnica della fotografia, gode della collaborazione e del patrocinio del Comune di Napoli – Assessorato al Turismo e alla Cultura.
Vernissage: sabato 1° dicembre alle 17.30 nella Sala Loft del PAN Palazzo delle Arti di Napoli.
Giovedì 6 dicembre, alle ore 17.30, è previsto un incontro con l’autore, durante il quale sarà presentato il catalogo della mostra, progettato graficamente da Cecilia Rossi. Il catalogo non è in vendita.
L’esposizione si avvale, per l’allestimento, della collaborazione di Clelio Alfinito e Pasquale Liguori.