di Antonio Botta
Anche nella settima edizione di “Emozioni in Versi” promossa dall’associazione culturale enogastronomica “La Madia dell’Arte”, di cui è Presidente il prof. Massimo Capriola, è stato celebrato, mediante la poesia, la scrittura, la musica e il canto, il valore alto e profondo della vita, ciò che umanizza l’avventura esistenziale con il forte richiamo ai valori della condivisione, dell’empatia, della relazione di cura, della bellezza, antidoti alla violenza e all’odio che generano devastazioni e morte e, purtroppo, anche passiva assuefazione al male.
Un mio carissimo e compianto amico, poeta e scrittore casoriano Antonio D’Anna, ha scritto che i “poeti sono la nostra anima, colgono nelle cose il senso della divina bellezza”. Se n’è avuta una consolante conferma il 26 ottobre scorso, nella splendida “Sala della Loggia”, all’interno del Maschio Angioino, superbo castello medioevale fatto costruire nel 1226 da Carlo I d’Angiò. Qui, nella fortezza che rappresenta uno dei simboli più caratteristici di Napoli, le poetesse e i poeti, scrittrici e scrittori, convenuti da varie parti d’Italia, hanno percepito le vibrazioni e i fremiti dell’”anima mundi” mediante versi e stralci di narrazioni declamati e letti con intensa partecipazione emotiva, intrisi di dolore e di gioia, d’ angoscia e di speranza, di attese trepide e di delusioni amare, di ferite e di feritoie da cui si sprigionano fulgidi raggi di Bene, di voglia di riscatto dal Male.
L’esimia giuria, presieduta dalla prof.ssa Angela Procaccini, poetessa, scrittrice e attivissima Dirigente scolastica dell’Istituto “Il Nuovo Bianchi”, validamente affiancata dalle prof.sse Anna Robustelli, Patrizia Trotta e Anna Maria Casolaro, ha svolto un ottimo lavoro di disamina e di attenta valutazione dei testi suddivisi per varie sezioni. Il presidente Capriola e il vicepresidente dell’Associazione, il dott. Christian Sanna, nell’esprimere, all’inizio dell’Evento, un sincero ringraziamento ai membri della giuria, hanno offerto a ciascuna di loro un “segno” di profonda stima e di sentita riconoscenza.
Intermezzi musicali, con aggiunta di una breve performance teatrale, hanno reso ancora più splendida la Manifestazione, allietando e/o commuovendo i partecipanti che, oltre ad ammirare dalla sala della Loggia uno squarcio magnifico della meravigliosa Città partenopea, hanno molto apprezzato le esibizioni: luce per gli occhi, dunque, in riferimento al panorama goduto ed effusioni di gioia che hanno pervaso il cuore di tutti, ascoltando sia le canzoni di Pino Daniele e di Sal Da Vinci eseguite magistralmente dalla limpida voce di Francesca Gaudiero sia le note musicali diffuse nella gremita location dal valente chitarrista Roberto Frattini; inoltre, sorrisi e applausi scroscianti sono stati indirizzati alla divertentissima scenetta teatrale tratta da una commedia scritta dall’attrice Anna Di Meglio e rappresentata dalla stessa Autrice affiancata da altre due attrici, Anna Della Corte e Claudia Di Meglio.
Un altro “spettacolo”, all’interno della Kermesse, è stato offerto dallo stesso Christyan Sanna nel ruolo di presentatore, svolto con la consueta maestria, con garbata eleganza, con la sua impareggiabile verve umoristica, inserendo nel forbito linguaggio di persona colta, improvvisi guizzi ironici e battute divertenti; nel suo monologo, ricco di argute riflessioni, prendendo spunto dalle personali esperienze di vita, ha fatto riferimento anche ai sogni che, a suo avviso, è giusto che rimangano tali senza mai avverarsi, altrimenti, con la loro realizzazione, si spengono e viene a mancare, di conseguenza, il desiderio, ossia la molla che ti permette di essere sempre in tensione, senza mai arrenderti. Per Sanna si dovrebbe, allora capovolgere, il noto proverbio: “I sogni muoiono all’alba”. Mai essi dovrebbero morire! Ha affermato, pensate un po’, tale concetto anche Papa Francesco rivolgendosi agli artisti e vale la pena di riportare, a riguardo, le sue osservazioni: “La creatività dell’artista sembra così partecipare della passione generativa di Dio. Siete alleati del sogno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano. Non basta soltanto guardare, bisogna anche sognare. Diceva uno scrittore latino- americano che noi, le persone, abbiamo due occhi: uno per guardare quello che vediamo e un altro per guardare quello che sogniamo [… ] Vedere quello che sogniamo[ …] La creatività dell’artista: non basta soltanto guardare, bisogna sognare. Noi esseri umani aneliamo a un mondo nuovo che non vedremo appieno con i nostri occhi, eppure lo desideriamo, lo cerchiamo, lo sogniamo. Voi artisti, allora, avete la capacità di sognare nuove versioni del mondo. E questo è importante: nuove versioni del mondo. La capacità di introdurre novità nella storia”.
E’ la più bella risposta a coloro che, disillusi, amareggiati, sconfortati dalle scene di devastazione che creano deserti esteriori e interiori, si chiedono quale senso possa avere la poesia, la letteratura, l’arte in questo tempo di sconvolgimenti che falcidiano in maniera truce soprattutto la vita dei bambini. Invece, proprio in questi tempi difficili si avverte, imperioso, il bisogno di nutrire l’anima, fugando il buio interiore dell’arrendevolezza, della rassegnazione alla banalità del male con l’armonia, l’amore, la grandezza dell’incontro in un abbraccio, in un sorriso, in una carezza. Ha detto bene, Sanna, al termine, dell’Evento, nel salutare tutti i convenuti: “Questa sera, abbiamo celebrato la poesia”. Solo per dovere di cronaca, cito, pertanto, i nomi degli autori/trici, giunti sul podio perché, in realtà, tutti i finalisti/e e chiunque vi abbia partecipato, senza accedere alla fase finale, meritano di salire idealmente sui gradini più alti. Su di essi vi è spazio per tutte le espressioni artistiche celebrate nella cerimonia di premiazione tra poesie in lingua e in vernacolo, racconti, canti, musiche, rappresentazione teatrale. Sez A, poesie a tema libero: Antonio Ferragamo, Maria Pina Abate, Gina Viviana Casanova; sez B, poesie sul tema “l’amore”: Salvatore Esposito, Carmela Restivo, Sonia D’Alessio; sez. C, poesie in vernacolo: Luigi Lorenzo Varia, Pasquale D’Amore, Tiberio La Rocca, Giuseppe D’Angrusa; sez.D, racconti: Maria Teresa Tedde, Umberto Di Pietro, Gina Viviana Casanova, Giuseppina Cupolino, Anna D’Auria. Il premio in denaro è stato assegnato alla poetessa Mariangela Castagnetta.E’ da porre in rilievo che nessuna Associazione no profit lo concede. Tale premio pecuniario, quindi, rende ancora di più onore al Presidente Massimo Capriola e a tutto il Direttivo de “La Madia dell’Arte”: Rosa Nunziante, Anna Maria Fiumara e il già citato Sanna. Una menzione speciale ai due artisti della fotografia che hanno immortalato tutti i momenti salienti della serata: Fausto Marseglia e Massimo De Mellis.