di Alessandro D’Orazio
Se si volesse risalire alle origini dell’odio antiebraico, le prime fonti di testi antisemiti ci conducono all’Antica Roma; è Tacito infatti nelle “Historiae” a narrare le vicende della guerra giudaica, esprimendo pesanti critiche nei riguardi delle usanze ebraiche. “Presso di loro – scriveva l’autore – son profane tutte le cose per noi sacre e, per contro, considerano lecite tutte quelle illecite per noi” (Hist., V, IV). Con il Cristianesimo venne poi coniato il termine “antigiudaismo”, il quale non esiterà a manifestarsi con ostilità sin dalla sua origine.
Nel corso dei secoli l’odio antiebraico si diffonderà sempre più in Europa, generando una diversificazione (su base economica e sociale) spesso foriera di episodi di violenza. Trovano così spiegazione le persecuzioni inflitte agli ebrei, iniziate ufficialmente dal Concilio Lateranense IV del 1213 e proseguite con la reclusione nei ghetti (1516), nonché con vari tentativi di conversione forzata.
L’odio antiebraico è inoltre sfociato in varie teorie del complotto, a cominciare dall’affare Dreyfus: l’ufficiale ebreo dell’esercito francese accusato di tradimento; fino al Protocollo dei savi di Sion, famoso falso storico diffuso dalla polizia zarista e utilizzato come mezzo di propaganda dal regime nazista.
Oltre allo sterminio messo in atto da Hitler, l’antigiudaismo ha assunto nell’Europa orientale forme altrettanto drammatiche, sfociando nelle politiche persecutorie degli zar, in pogrom violentissimi, nei quali centinaia di migliaia di cittadini ebrei vennero uccisi dall’odio della popolazione. Alla fine della Seconda guerra mondiale, dopo una crescente immigrazione ebraica e la conseguente nascita dello Stato d’Israele, il problema ebraico si palesò anche in Medio Oriente; dapprima con vere e proprie guerre, poi attraverso terribili attentati.
L’analisi di taluni eventi storici permette, in sintesi, di comprendere non solo l’eterogeneità posta a base dell’odio antiebraico, ma anche di carpirne le motivazioni più recondite. L’antisemitismo è un fenomeno discriminatorio ancora oggi diffuso in molti Stati del mondo e la sua evoluzione storica ha sicuramente influito sulla sua propagazione.