di Angela Petroccione
Apre le porte oggi la ventottesima edizione del Merano Wine Festival, sotto una pioggia battente che passa in secondo piano rispetto all’entusiasmo dei presenti, ormai in crescita esponenziale, come conferma il sold out per la giornata di domenica preannunciato da una settimana.
Un programma molto articolato e difficile da riassumere considerato che sono cento gli eventi a latere della manifestazione, con speciali spazi Fuorisalone e serate in cui provare dei percorsi a tema mixology all’interno dei cocktail bar della capitale del vino Altoatesina.
Volendo provare a definire degli highlights si parte oggi con un tributo a Riccardo Cotarella ed una rassegna dei vini provenienti dalle 60 cantine nazionali e internazionali curate dall’enologo italiano di fama mondiale. E poi Naturae et Purae con il focus sui migliori vini biologici, biodinamici e naturali e l’assegnazione del premio Rainer Zierock con il ricordo, a dieci anni dalla sua scomparsa, del “filosofo agrario” amante di Dioniso e Goethe.
Sabato 9 il Teatro Puccini ospita la presentazione della guida Vinibuoni d’Italia e e il convengo “Wine Sustainability Outlooks” che spazia sul tema della sostenibilità e dell’evoluzione tecnologica e organizzativa nel mondo vitivinicolo. Nel pomeriggio la Sala Sixtus di Palazzo Forst ospita invece il convegno di approfondimento dedicato a “Leonardo Da Vinci e il vino”.
Domenica 10 il Vigilius Mountain Resort ospita la premiazione The WineHunter Award Platinum Food Spirits Beer: gli artigiani del gusto saranno premiati con The WineHunter Award Platinum Food Spirits Beer direttamente dal patron Helmuth Köcher. A seguire la degustazione dei 35 vini vincitori del Platinum 2019.
Martedì 12 novembre Catwalk Champagne con le più prestigiose case di bollicine francesi.
Per tutta la durata dell’evento l’Hotel Terme Merano ospiterà appuntamenti giornalieri sul tema Wine&Innovation, momenti di approfondimento per comprendere l’impatto della digital transformation sul settore agroalimentare.
Attesi tra i protagonisti dell’enogastronomia italiana Gennaro Esposito, Gino Sorbillo e Franco Pepe.