di Alfredo Carosella
In pochi giorni è stato annunciato l’arrivo di ben due vaccini efficaci nel prevenire le infezioni da Covid-19. Il primo annuncio è arrivato da Pfizer e BioNThec che sembrano essere in grado di fornire 300 milioni di dosi entro il mese di aprile 2021. Il giorno dopo è arrivato l’annuncio di Moderna, un’azienda biotecnologica americana, che ha reso noto i dati relativi alla fase 3 di sperimentazione sull’uomo. Altre grandi aziende sono sul punto di concludere con successo la fase sperimentale.
A parte una facile ironia sulla Pfizer che, in quanto produttrice della famosa pillolina blu, è stata acclamata quale salvatrice del mondo per la seconda volta, non si sono registrate particolari scene di giubilo. Strano… Eppure, è come se ci avessero detto “Arrivano i nostri!”, “Siamo salvi!”.
Solo le borse hanno festeggiato la lieta novella e Piazza Affari è tornata ai livelli pre-pandemia, come se non fosse successo nulla… Forse è proprio questo il problema: non è affatto vero che non è accaduto nulla! Il numero dei morti e di coloro che hanno perso o perderanno il lavoro (che poi è un altro modo di morire), è inaccettabile. Assistiamo inermi alle file di pazienti fuori dagli ospedali, alle morti in diretta social, alla carenza di bombole d’ossigeno, alla chiusura di esercizi commerciali storici che erano sopravvissuti persino alla guerra, alla chiusura di fabbriche che sembravano eterne e di attività nelle quali sono stati investiti i sogni e i risparmi di una vita.
Le strade si svuotano, scattano nuove limitazioni alla libertà personale, torna la didattica a distanza con tutti i disagi che essa comporta. Non possiamo abbracciarci e baciarci da mesi, abbiamo imparato a usare espressioni orribili quali “distanziamento sociale”, abbiamo paura, anzi, angoscia, come ha spiegato più volte il professor Umberto Galimberti: la paura è un meccanismo di difesa dai pericoli visibili; l’angoscia è un meccanismo paralizzante che si attiva di fronte a qualcosa di invisibile e indeterminato.
Qualcuno ha capito che è stato un grave errore quello di lasciare che si smantellasse la sanità pubblica. La pandemia ci ha mostrato l’inadeguatezza delle scuole, delle infrastrutture, dei trasporti; ci ha fatto scoprire quanto sia vulnerabile (e indispensabile) l’economia legata al turismo, alla cultura e ai servizi; quanto sia inaccettabile che i nostri fiumi, tornati miracolosamente puliti nella scorsa primavera, diventino nuovamente veicolo di morte per colpa di chi sversa veleni illegalmente.
È inutile illudersi che diventeremo tutti più buoni: chi fa il bene continuerà a farlo e altrettanto vale per il male. C’è chi ha trovato il modo di lucrare anche sull’emergenza sanitaria e chi invece si è attivato per andare in soccorso agli altri.
Un grosso passo in avanti potremo compierlo se capiremo che i politici non sono tutti uguali, perché c’è chi ha dimostrato di sapere cosa fare e chi si è mostrato totalmente impreparato; c’è chi pensa al bene comune e chi solo a se stesso; c’è chi ha una visione del futuro e chi pensa solo all’oggi. In quanti, invece di fare le suddette valutazioni, hanno votato l’”amico” solo per avere qualcosa in cambio, mettendo la persona sbagliata nel posto sbagliato?
La prossima volta che andremo a votare, proviamo a ricordare quello che stiamo provando oggi. Il futuro è nelle nostre mani e lo immagino ancora bellissimo.