di Alessandro D’Orazio
Un esercito di 60.000 volontari sta per essere schierato a vigilare su possibili assembramenti di persone nelle zone più a rischio delle città. Attorno alla figura degli assistenti civici – questo il loro nome – si stanno però già addensando i primi interrogativi. Quello che è trapelato finora è che le nuove reclute saranno assunte con un apposito bando della Protezione Civile; saranno tutti volontari, offriranno ai Comuni e agli enti locali la possibilità di potenziare i controlli nelle strade, nelle spiagge e nei luoghi della movida e potranno anche essere utilizzati per potenziare l’assistenza alle categorie più fragili, dagli anziani ai bambini.
Il bando in questione, pubblicato a partire con molta probabilità dalla prossima settimana, sarà rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali. Alla selezione potranno inoltre partecipare tutti i soggetti maggiorenni e residenti o domiciliati in Italia.
Non è richiesto alcun titolo di studio. I partecipanti dovranno avere dimora abituale nel Comune dove intendono prestare supporto, dimostrando così una maggiore conoscenza del territorio. Gli assistenti civici non riceveranno alcun compenso.
I volontari presteranno il loro supporto a titolo gratuito sino ad un massimo di tre giorni a settimana, e per non più di 16 ore settimanali, sulla base delle indicazioni fornite da ciascun Comune nel quale opereranno. Saranno coperti in caso di infortuni e avranno una polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi in caso di eventi che lo richiedano.
Ai Comuni spetterà la pianificazione, l’organizzazione, la formazione, il coordinamento ed il monitoraggio delle attività svolte dagli assistenti civici. Saranno sempre i comuni a comunicare alla Protezione civile il numero dei volontari necessario all’espletamento dei vari servizi. I volontari saranno ben riconoscibili dai cittadini perché indosseranno una casacca o un fratino con dietro la scritta “assistente civico” e davanti il logo della Protezione civile nazionale, dell’Anci e del Comune in cui prestano la propria opera.
Infine, va sottolineato che gli assistenti civici non saranno vigili né assumeranno la funzione di “ronde di controllo”. Saranno semplicemente dei volontari “distributori di buona educazione” – come dichiarato dal presidente dell’Anci Antonio Decaro – i quali non potranno operare, salvo proroghe, oltre il termine del 31 luglio 2020 (fine dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri).