Si costruisce da anni il futuro della nostra Nazione creando specificità di studi e competenze alte da conseguire mediante percorsi di studio articolati e complessi; negli ultimi anni sono stati delineati profili professionali alti con qualifiche di qualità e specificità. Basti guardare il mondo della scuola progressivamente evoluto al meglio con percorsi di studi consoni a coloro che devono insegnare: dal semplice diploma, alla laurea non priva di corsi di formazione, master e titoli professionalizzanti.
Puntando, inoltre, l’attenzione verso chi intende ricoprire ruoli dirigenziali o giurisprudenziali: vengono richieste formazioni, competenze, capacità, predisposizioni, volontà di grande spessore e forte impegno. Si consideri, poi, quanto sia difficile trovare il giusto ruolo lavorativo; quanto sia difficile vedere premiati i propri impegni di studio e le proprie propensioni e doversi, così, accontentare di quello che il destino, la fortuna e il mercato del lavoro hanno da offrire. E poi tutto crolla; il senso di un Paese prende una via in controsenso, un percorso strano, inaccettabile, incomprensibile: quella della mobilità lavorativa di 25 infermieri presso la Procura ed il Tribunale di Napoli in qualità di Cancellieri (cosa già verificatasi presso il Tribunale di Milano).
Premesso che la formazione per Assistenti Giudiziari è una formazione complessa e articolata attraverso una pluralità di materie giuridiche, va considerato che anche la preparazione per infermieri richiede specificità di contenuti e di prassi. Ciò per sottolineare che ci sono profili professionali, mestieri che non possono fondersi, sostituirsi con facilità e superficialità. La tecnicità, la qualità di studi e di formazione non possono transigere la presenza di infermieri a gestire un fascicolo processuale; e né, per assurdo, proporre un cancelliere ad attaccare una flebo, (speriamo non lo facciano mai).
Senza contare, poi, che tale mobilità è stata operata in ordine alla progressione economica e non mediante valutazione di titoli, per cui si trovano diplomati con competenze infermieristiche a svolgere compiti da funzionari di cancelleria, ruolo di competenza a professionisti laureati in giurisprudenza con pregresse esperienze in ambito giurisprudenziale. L’Italia dei sensi e dei controsensi che ci induce inevitabilmente a chiederci se non sia l’ ignoranza più forte di qualunque coerenza e, oltremodo, non si può non ritenere valido che il grado di scienza sia inversamente proporzionale alla carica rivestita .