di Federico Fiore
Censurare simbolicamente per combattere le stessa censura; è questo il modo in cui i giornalisti australiani hanno agito il 21 ottobre. Tutti i quotidiani più importanti (The Australian, Daily Telegraph, Herald Sun, The Sydney Morning Herald, The Age, The Australian Financial Review) hanno oscurato le righe delle loro prime pagine, con tanto di timbro rosso ed una parola semplice ma esplicativa : “Secret”. La campagna “The right to know” va avanti ormai da mesi, soprattutto da quando nel giugno scorso la polizia ha fatto irruzione nella sede della ABC (un emittente televisivo pubblico) cercando documenti su un programma del 2018 che indagava su presunti crimini commessi dall’esercito australiano in Afghanistan l’anno precedente.
Ancora prima, le forze dell’ordine erano entrate nell’abitazione di Annika Smethrust di News Corp Australia. La giornalista, aveva pubblicato un articolo dove sosteneva che il governo avesse un piano segreto per controllare sms, e-mail ed operazioni bancarie dei cittadini.
Il sindacato dei giornalisti, ritiene che da ormai decenni siano state varate leggi che ostacolano il loro lavoro; difatti l’Australia non ha una tutela costituzionale per la libertà di espressione. In particolare, chiedono di esentare i giornalisti dalla legge che limita l’accesso alle informazioni sensibili, protezione per gli informatori e ridurre le situazioni in cui si può incorrere a cause di diffamazione. Il sindacato è stato comunque ascoltato, ed il governo ha richiesto una commissione parlamentare che ragionerà sui danni che leggi vigenti causano alla libertà di informazione.