di Maria Rusolo
Quando sta accadendo nella città di Avellino ha veramente i tratti del grottesco. Gli ultimi mesi dalla conclusione delle elezioni amministrative, che hanno visto la vittoria del Sindaco Cinque Stelle, Vincenzo Ciampi al ballottaggio, appoggiato dal centro- destra e da due liste civiche di cosiddetto rinnovamento, sono stati caratterizzati più da operazioni di propaganda spicciola e da post sui social, che da una vera opera politica ed amministrativa di riorganizzazione della Comunità.
Il tono del confronto ha sempre più i colori della Farsa, e si passa il tempo tra un Sei per tre con i volti di esponenti della opposizione, che hanno in Consiglio Comunale, presentato una pregiudiziale sulla variazione di bilancio presentata dal Governo Grillino, alla delibera di giunta sul ferragosto con chiamata diretta di associazioni vicine, sino a giungere alle accuse mosse ai consiglieri non appartenenti al movimento, dal sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia, ormai vero sindaco ombra della città, successivamente smentite dal vero sindaco in una riunione dei Capi- gruppo. Come se non bastasse il bilancio consuntivo viene affidato nelle mani del commissario prefettizio.
In questo mercato, tra un tira e molla, di appoggi concessi e poi negati, tra richieste di poltrone e ricorsi al Tar per il riconteggio delle schede, Avellino sembra un malato terminale, le cui sorti sembrano non essere di interesse per nessuno. La giunta a Cinque stelle avrebbe dovuto, davvero,presentare al Consiglio delle linee programmatiche ispirate al cambiamento, e ad una reale volontà di ricostruire un filo conduttore con la città; invece ha preferito copiare presentare quelle del Comune di Verona, forse perché meglio scritte, salvo poi ritirarle all’ultimo minuto.
Un tiro di dadi, in attesa del numero giusto, senza nessuna vera prospettiva, come se la volontà fosse proprio quella di far regnare il caos, in vista di un’altra campagna elettorale giocata sull’equivoco, sulle offese, sulla guerra al Sistema clientelare, e sugli stessi clichè, sempre uguali e sempre di grande impatto in una società così tanto arrabbiata e confusa. Una strategia comunicativa vincente nel breve periodo che rischia di distruggere la città ed il Paese..
In realtà comincio a pensare che il Movimento abbia una sorta di manuale che distribuisce ai suoi amministratori ed eletti e che contiene sempre le stesse identiche parole a cui aggrapparsi in ogni circostanza. Il reddito di cittadinanza è sempre lì pronto ad essere usato in ogni circostanza, anche se non si capisce bene, come possa un comune sull’orlo del dissesto, come dichiarato dallo stesso Sindaco, riuscire a proporlo alla città, con quali numeri e con quali strumenti. Ma non ha importanza il come, basta dire che ci sarà, e che se così non fosse sarà sempre colpa di quelli che precedentemente hanno rubato, truffato e gestito in maniera tale da lasciare solo macerie.
Mi verrebbe quasi da dire, se mi fosse concessa una battuta, “ reddito di cittadinanza, oppio dei popoli”. Ad oggi sul tavolo non esistono visioni, programmi, certezze, nulla che possa essere neanche il semplice esercizio dell’ordinaria amministrazione. Sui servizi sociali fermi al palo neanche una parola, sulla cultura nulla che non sia ipotesi di qualche innocente passeggiata per il Centro storico, sulla organizzazione delle partecipate, il nulla; sulla corretta gestione del patrimonio culturale, nulla; sulla cooperative che si occupavano dei servizi di manutenzione della città, nulla. Insomma gli eletti, qui come altrove dimostrano tutta la loro inadeguatezza politica, ma io aggiungerei anche umana, ed in queste condizioni a me appare difficile costruire qualsiasi tipo di ragionamento. Mesi e mesi di bugie , di offese, di omissioni, e di provocazioni avrebbero dovuto determinare una reazione politica molto più seria da parte di quella opposizione, che uscita vincente al primo turno ha tutto l’interesse e tutti i numeri per staccare letteralmente la spina a questa Giunta.
Forse si teme il giudizio degli elettori? Non lo so, io so solo che da libera professionista e da donna impegnata in politica da tanti, ho la sensazione che lasciare la città nelle mani di chi non la conosce e non vuole operare seriamente e con lungimiranza, sarebbe un delitto troppo grande di cui non ci si può assumere questa responsabilità, e che se la politica vuole ricominciare a ricostruire se stessa, lo debba fare sfidando il Movimento sul tavolo dei contenuti e della forma, ragionando in tema di presente e di futuro oltre la banale e sterile comunicazione da fake. Bisogna, insomma, senza timore e senza inutili perdite di tempo, restituire alla politica il suo ruolo centrale partendo dalla Verità, abbandonando i tatticismi, calandosi nella realtà umana e sociale di una città che ha bisogno di servizi, di bellezza e di amore, ma che ha soprattutto il diritto ad avere prospettive. Attendere per giocarsi la partita dei Rinnovi dei Consigli Provinciali, o di qualche incarico o poltrona, non ci sarà perdonato da nessun cittadino di buon senso. Pertini diceva :” sii sempre al cospetto di tutto e tutti, in ogni circostanza un uomo libero, e per esserlo sii pronto a pagare qualunque prezzo”