È in netta crescita il numero delle cause bancarie. L’oggetto del contendere è quasi sempre lo stesso: l’investitore che fa valere i suoi diritti nei confronti degli intermediari finanziari.
Sino ad oggi l’investitore che vedeva violati i suoi diritti poteva contare su strumenti di conciliazione o indire le sedi giudiziarie competenti.
Dal 9 gennaio dell’anno in corso è stato introdotto il ricorso all’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf). Una via extragiudiziale, il cui scopo principale è quello di offrire ai risparmiatori uno strumento di tutela dei propri interessi e le cui principali caratteristiche sono l’adesione obbligatoria degli intermediari e la natura decisoria della procedura.
Il ricorso è completamente gratuito e l’intera procedura è gestita on line.
Una volta ricevuto il ricorso, l’Acf ha una settimana di tempo per valutarne la regolarità; in caso positivo il ricorso viene inviato all’intermediario attraverso una piattaforma a cui lo stesso intermediario ha le credenziali di accesso.
L’intermediario, a sua volta, ha 30 giorni di tempo per inviare deduzioni, utilizzando sempre la piattaforma come canale di trasmissione. Il ricorrente, invece, ha 15 giorni di tempo per inviare eventuali considerazioni.
Completato l’iter istruttorio il collegio arbitrale emette la decisione entro 90 giorni che possono essere prorogati di altri 90 se la controversia presenta particolari complessità.
Certamente l’Acf, rispetto alla preesistente Camera di conciliazione e arbitrato, se ne differenzia per la maggiore efficacia della tutela svolta, in quanto la Camera di conciliazione offriva semplicemente uno strumento per raggiungere una conciliazione consensuale tra le parti.
Inoltre l’Acf potrà avere anche un riscontro importante anche sull’attività di vigilanza, poiché essendo concentrata ad accentrare su di se le controversie di tipo finanziarie sarà in grado anche di fornire degli indici di rischio per i risparmiatori.
Benvenuto, allora, all’Acf ma attenzione, risparmiatori, mai abbassare la guardia sui potenziali rischi di un investimento.