di Alessandro D’Orazio
Appena un anno fa il neo-presidente Usa dichiarava al New York Post: “Non sono mai stato un fan di Facebook, come probabilmente saprete. Non sono mai stato un grande fan di Zuckerberg. Penso che sia un vero problema”. Un pensiero che non è cambiato nel corso degli ultimi mesi, visto che poco dopo aver ottenuto l’incarico presidenziale ha twittato: “Se pensavi che la disinformazione su Facebook fosse un problema durante le nostre elezioni, aspetta di vedere come distruggerà il tessuto della nostra democrazia nei giorni a venire”.
Ma a cosa si deve tutta questa antipatia da parte di Joe Biden nei confronti di Facebook? L’origine dell’astio sarebbe da ricondursi all’anno 2018, quando scoppiò in America il cosiddetto scandalo “Cambridge Analytica”; nome quest’ultimo da ricollegarsi all’omonima società che utilizzò dati di milioni di cittadini statunitensi per indirizzare le preferenze in favore del partito Repubblicano nel corso della campagna presidenziale del 2016. Fu così che Biden commentò alla Cnn nel 2019 la vicenda: “Non si può fare quello che hanno fatto su Facebook. Penso solo che sia tutto fuori controllo“.
Il neo presidente Usa potrebbe perciò legiferare nuovi provvedimenti volti alla riformulazione dei rapporti fra le società di social media e i loro utenti. Nel mirino vi sarebbe in particolare la Sezione 230, l’atto legislativo che al momento impedisce ad aziende come Facebook di essere citate in giudizio per i contenuti pubblicati dai vari utenti. Joe Biden lo ha definito un anno fa un atto da “revocare immediatamente”.
In secondo luogo vi sarebbe la questione antitrust a tenere banco, prefigurando la tesi secondo cui Facebook “mantiene illegalmente la sua posizione di monopolio”. Al riguardo Jameel Jaffer, esperto legale di media, ha dichiarato alla Bbc: “Mi aspetto che l’amministrazione Biden sia piuttosto aggressiva nel far rispettare le leggi antitrust. E che abbia in mente l’intero spettro dei danni, non solo danni democratici, ma danni relativi alla privacy degli utenti e al benessere dei consumatori”. Insomma, viste le varie premesse, tempi duri all’orizzonte sembrano profilarsi per il social network di Zuckerberg.