Ieri , 17 dicembre 2014, è stata una giornata storica : è caduto un altro muro nel campo delle relazioni internazionali, il riavvicinamento tra gli USA e Cuba è finalmente avvenuto, determinante il ruolo svolto da Papa Francesco , tessitore di pace infaticabile , ringraziato pubblicamente sia da Obama che da Raul Castro per la sua “mediazione nel dialogo”. Già da un anno ferveva un lavorìo diplomatico tra Canada e città del Vaticano per rendere attuabile la convergenza.
Cuba, negli ultimi anni, a causa dell’embargo, ha attraversato momenti bui: il Venezuela ha sostenuto alla grande l’isola caraibica , ma ad un certo punto, dopo averle regalato il petrolio per anni, ha iniziato a richiedere soldi. Questa richiesta ha messo in ginocchio l’economia; non basta il sole dei Caraibi e qualche luogo di sogno eletto a meta turistica per sanare un sistema economico malconcio, a questo bisogna aggiungere la fine della lobby politica, avviata con il declino fisico di Fidel Castro e con l’anzianità del suo delfino, il fratello Raul. Tutta un’altra cosa la Cuba dei tempi di Ernesto Che Guevara, indomabile eroe della rivoluzione, una delle figure più carismatiche e romantiche che la storia ci abbia consegnato : bello, coraggioso e portatore di una visione del mondo che non è di questo mondo.
Negli anni ’50 Cuba diventa l’isola del divertimento, vitaiola e ridanciana, gli alberghi presenti a tutt’oggi, in cui sono ospitati i turisti, sono stati costruiti in quell’epoca. Molti boss della mafia americana riciclano i soldi in questo paradiso: prostituzione, casinò, l’isola diventa il bordello della mafia. Poi sappiamo quello che è successo ; politicamente, dopo la crisi con gli Usa e la presa del potere da parte di Castro, Cuba ha subito per anni un duro embargo. Ieri Obama, dopo la liberazione dell’operatore umanitario Alan Gross, statunitense prigioniero da cinque anni all’Avana, ha ritirato “ el bloqueo”, ristabilendo le relazioni diplomatiche e commerciali. L’annuncio è stato dato nello stesso momento dai due capi di stato, verso le 18 del pomeriggio: quasi da brivido le voci dei due che parlavano della fine di un periodo di “guerra fredda”. Cosa cambia? Sicuramente Cuba uscirà dal suo isolamento economico, i capitali stranieri potranno essere investiti in questo paese, gli americani potranno recarsi nell’isola. Già da un po’ di tempo si è notato che per le strade di Cuba era cambiato qualcosa: pubblicità , negozi privati, presenza di molti stranieri, visti di viaggio concessi con molta elasticità.
Speriamo che il vento della libertà spiri su quest’isola meravigliosa ; bisogna abbattere ancora qualche muro, quello del 38mo parallelo tra sud e nord Corea, dove perdura ancora la durezza di un satrapo orientale che sta minacciando il mondo.