di Gemma Delle Cave
Ciò che una volta era pura fantascienza, oggi si sta insediando vertiginosamente nella realtà delle nostre vite. Sono arrivati da poco in Italia i primi modelli di camerieri robotizzati direttamente dalla Cina, capaci di spostarsi dalla cucina alla sala tramite dei binari e di parlare diverse lingue.
I primi esemplari si trovano a Rapallo, in Liguria, e sono stati adottati dal proprietario di uno storico caffè, che ha visto in loro più un’attrazione turistica per i clienti che un elemento aggiuntivo. Sebbene possano dare una mano al personale, non vuole assolutamente sostituire con un robot il lavoro dei colleghi umani. Anche a Roma, a fine anno, aprirà un altro ristorante che utilizzerà dei totem per le ordinazioni, mentre a Terni verrà utilizzato un robot cameriere in occasione dell’apertura del bar nello stadio Liberati.
Ci si può chiedere: progresso tecnologico o un altro mestiere destinato a scomparire? Fatto sta che il cameriere robot avrà bisogno nel corso della sua operatività di manutenzione regolare e al massimo qualche riparazione. Per di più, i proprietari dei ristoranti stanno avendo difficoltà nel reperire personale specializzato e multilingue. Tuttavia, si percepisce come dietro questa scelta ci sia una motivazione economica, infatti i costi sono di molto inferiori rispetto alla versione umana. Il robot non si ammala, non va in ferie, non può replicare se messo in condizioni lavorative poco accettabili, non può innervosirsi con i clienti, non può sbagliare le ordinazioni, soprattutto è veloce nel trasportare le pietanze e quindi servire più persone nei momenti critici. Insomma, sembrerebbe un acquisto perfetto per l’imprenditore medio.
In Italia, siamo ancora un po’ indietro rispetto a queste scelte tecnologiche che già sono abbastanza radicate, invece, negli USA e in Giappone, dove le principali catene di ristorazione invogliano sempre più i clienti a procurarsi le ordinazioni tramite app online. In questo modo, si bypassano le file e il compito di affidare ai camerieri le comande e di dover aspettare anche molto tempo prima di mettere un boccone sotto ai denti. Anche qui da noi sono presenti strumenti self-service, ma sono ancora poco conosciuti e scarsamente utilizzati.
In Asia, ad esempio, i robot vengono impiegati anche negli ospedali per accogliere e selezionare i pazienti che arrivano al pronto soccorso. Potrebbe quindi essere adottavo un po’ ovunque, dagli alberghi, all’intrattenimento per le feste, agli info point nelle città, alla sicurezza nelle aziende, ma può assumere anche la funzione di governante, in quanto sa misurare pure l’influenza!
C’è chi potrebbe vederci una grande perdita di posti di lavoro nel lungo termine, ma per i creatori di questo progetto l’obiettivo di utilizzare lavoratori umanoidi è quello di sostituire quelle professioni ripetitive e noiose come anche i cassieri e di far sviluppare meglio le potenzialità dell’individuo.