La giacca arancione è quella, inconfondibile, di Toni Servillo (alias Jep Gambardella) ne “La grande bellezza”. Accanto, ci sono i suoi creatori, Cesare Attolini, con i figli Giuseppe e Massimiliano, che guidano l’azienda di Casalnuovo, visitata ieri dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, accompagnato dal Vicepresidente del Consiglio Regionale Tommaso Casillo.
Da tre generazioni, dal 1930, il marchio di Attolini è ormai sinonimo di un’eleganza senza tempo, i cui ambasciatori nel mondo sono stati Totò, De Sica, Mastroianni, Clark Gable, fino ad arrivare ai protagonisti delle ultime pellicole del premio Oscar Paolo Sorrentino. Una eccellenza campana indiscussa, dunque, icona della tradizione sartoriale partenopea. «La dimostrazione concreta, che l’hinterland non è solo degrado e problemi, ma può rappresentare una risorsa per Napoli e per la Campania, se realtà come queste vengono valorizzate e messe in condizione di fare rete, filiera, sistema», spiega Casillo.
«Siamo usciti sul Financial Times, ma De Luca è il primo presidente campano che si interessa alla nostra attività, e viene a visitare l’azienda» dicono Giuseppe e Massimiliano Attolini. Si parla soprattutto di scenari internazionali. Dai laboratori di Casalnuovo, in cui sono impegnati 130 sarti, escono ogni giorno circa 50 tra giacche e vestiti, destinati ai negozi di Napoli, Milano, New York, Baku, Istanbul. E De Luca pensa subito ad una iniziativa con la Camera di commercio Italo-americana, in cui coinvolgere eccellenze come la sartoria di Casalnuovo. «Ci saremo», controbattono pronti gli Attolini.
La giacca arancione è quella, inconfondibile, di Toni Servillo (alias Jep Gambardella) ne “La grande bellezza”. Accanto, ci sono i suoi creatori, Cesare Attolini, con i figli Giuseppe e Massimiliano, che guidano l’azienda di Casalnuovo, visitata ieri dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, accompagnato dal Vicepresidente del Consiglio Regionale Tommaso Casillo.
Da tre generazioni, dal 1930, il marchio di Attolini è ormai sinonimo di un’eleganza senza tempo, i cui ambasciatori nel mondo sono stati Totò, De Sica, Mastroianni, Clark Gable, fino ad arrivare ai protagonisti delle ultime pellicole del premio Oscar Paolo Sorrentino. Una eccellenza campana indiscussa, dunque, icona della tradizione sartoriale partenopea.
«La dimostrazione concreta, che l’hinterland non è solo degrado e problemi, ma può rappresentare una risorsa per Napoli e per la Campania, se realtà come queste vengono valorizzate e messe in condizione di fare rete, filiera, sistema», spiega Casillo.
«Siamo usciti sul Financial Times, ma De Luca è il primo presidente campano che si interessa alla nostra attività, e viene a visitare l’azienda» dicono Giuseppe e Massimiliano Attolini. Si parla soprattutto di scenari internazionali. Dai laboratori di Casalnuovo, in cui sono impegnati 130 sarti, escono ogni giorno circa 50 tra giacche e vestiti, destinati ai negozi di Napoli, Milano, New York, Baku, Istanbul. E De Luca pensa subito ad una iniziativa con la Camera di commercio Italo-americana, in cui coinvolgere eccellenze come la sartoria di Casalnuovo. «Ci saremo», controbattono pronti gli Attolini.