C’è un grido nel meridione che è rimasto inascoltato a lungo, è quello della Provincia di Caserta fortemente penalizzata dal ddl del Ministro Delrio (processo di riordino delle funzioni delle province).
È il grido di una città offesa dai mancati finanziamenti, dalle inascoltate richieste di aiuto allo Stato; una città che scende in piazza per gridare che “Caserta non deve morire”. La città va in strada, protesta, dichiara il proprio disagio con la partecipazione delle rappresentatività sindacali, con le associazioni di categoria, con i maggiori esponenti del Comune e della Provincia.
La città cade a pezzi: le strade prive da tempi lontani della giusta manutenzione; gli istituti di scuola superiore prive dì idoneità alla agibilità e costrette a chiudere. Oltremodo, anche gli stipendi bloccati ai dipendenti della Provincia.
E’ una emergenza finanziaria senza precedenti. Una città al collasso che non riesce a garantire ai propri cittadini i servizi minimi, come la praticabilità delle strade e delle scuole. Un’ emergenza che lede materialmente e finanziariamente una città che ha annunciato più volte i disagi, ha denunciato le perdite e gli ammanchi di cassa, rimanendo inascoltata fino ad oggi. A seguito della manifestazione di piazza, il Presidente della Provincia di Caserta ha incontrato il Prefetto Dott. Raffaele Ruberto, al quale sono state affidate le istanze delle Istituzioni e dei cittadini da presentare al Governo per l’abrogazione della legge Delrio.
La gente é indignata, per cui si profila un periodo di proteste, di contestazioni attive per vedere quanto prima modificare l’atteggiamento di uno Stato scorretto, che brucia il terreno attorno ai luoghi d’Italia meno abbienti, contravvenendo cioè al vero senso di Democrazia.