Il comportamento del dr. Giuseppe Catenacci, liquidatore della TESS, è inspiegabile, assurdo e fuori da ogni logica. Ancora oggi, nonostante le più ampie garanzie formali ricevute dagli uffici regionali, si rifiuta di autorizzare il pagamento della Cassa integrazione ai dipendenti della Societá.
Non sono bastati tre mesi di lotte. Non sono bastati 5 giorni di sciopero della fame in cui i lavoratori hanno messo a rischio la propria salute per il semplice riconoscimento di un diritto, e cioè il pagamento della Cassa integrazione da maggio. Non è bastato un intero mese di agosto speso a rincorrere liquidatori, dirigenti e assessori. Al 2 settembre siamo di nuovo al punto di partenza. E i lavoratori sono da 4 mesi senza alcuna forma di reddito.Nonostante la precisa garanzia che sarà la Regione a farsi carico degli oneri passati e futuri relativi alla Cassa integrazione, il Liquidatore di Tess continua a giocare sulla pelle dei lavoratori, che sono stati ormai trasformati in scudi umani per ottenere altre garanzie che con la Cassa integrazione non c’entrano niente.
Ora deve intervenire il Presidente della Giunta. E subito.
Non è tollerabile che il Liquidatore della Tess, nominato dalla stessa Giunta regionale, si ritenga in diritto di non rispondere a nessuno del suo operato. O chi governa la Regione è capace di far rispettare accordi sottoscritti da tutti, o si rimuova il Liquidatore senza ulteriore indugio per porre fine a questo indecente gioco a rimpiattino sulla pelle dei lavoratori.
Chiediamo inoltre un intervento deciso dei segretari generali dei sindacati, che l’8 agosto ci hanno chiesto di terminare lo sciopero della fame, facendosi garanti nei nostri confronti di un accordo che non è stato rispettato e che il Liquidatore considera carta straccia.
L’intervento deve essere finalizzato a far ottenere ai lavoratori la Cassa integrazione e, soprattutto, ad avviare concretamente la ricollocazione in Sviluppo Campania, come prevede la Legge 15.
Ricordiamo che, su richiesta di Sviluppo Campania, abbiamo già dato formalmente la nostra disponibilità. Che il Piano industriale è stato validato dalle organizzazioni sindacali. Che a giugno è stato sottoscritto un verbale in cui si parlava di immediata ricollocazione dei lavoratori Tess.
Alle organizzazioni sindacali chiediamo che facciano rispettare gli impegni e i verbali che hanno sottoscritto.
Le lavoratrici e i lavoratori di Tess