Samantha Cristoforetti, astronauta italiana della Val di Sole, nativa di Malè, classe 1977, in questo momento ci sta guardando da molto lontano. Sicuramente avrà provato grande emozione sulla navicella Soyuz, prima di partire; un volo di cinque ore e 48 minuti, ancorata alle 3,49, il portello aperto alle 6. La nostra Samantha, prima donna italiana nello spazio, arrivata alla Stazione Spaziale Internazionale, ha stretto in un lungo abbraccio l’altra donna della spedizione, Elena Serova.
Laureata in ingegneria, per far parte di questa importante missione ha seguito un severo addestramento, due anni di preparazione psicologica all’evento, un’occasione unica da non lasciarsi scappare. I duri anni di regole ferree le hanno regalato un’opportunità meravigliosa ; il suo primo commento, all’arrivo, è rivolto alla sua mamma : “ Un momento perfetto, il sole arancione , un’accoglienza festosa, abbiamo mangiato tanto!”
Un’emozione che tante persone vorrebbero provare; esplorare mondi nuovi, conoscere lo spazio immenso che ci circonda. Nell’antichità immaginavano l’Ippogrifo, una creatura alata metà cavallo e metà grifone, con testa di aquila. Una navicella d’antan che portava l’uomo in giro nello spazio…Ludovico Ariosto, nell’Orlando Furioso, immagina l’Ippogrifo cavalcato da Astolfo, che arriva fino alla Luna per recuperare il senno perduto di Orlando. Il sogno dell’uomo di esplorare l’inconoscibile … nella letteratura l’ingrediente magico del “meraviglioso”.
Chi non vorrebbe , anche per poco, guardare la nostra Terra da altezze siderali? Una sfera enorme, multicolore, vedere milioni di stelle e pianeti, portare negli occhi quell’azzurro vivido ed irresistibile che illumina il cuore nel buio dell’universo?
Da lassù è naturale interrogarsi dal punto di vista teologico, da sempre lo spazio infinito e la grandiosità dell’universo hanno rappresentato un momento di riflessione su chi siamo e da dove veniamo. La bellezza del nostro pianeta, offesa e vilipesa da anni di intenzionale scempio, perpetrato scientemente da uomini senza morale , ancora di più deve far riflettere su un’emergenza che non si può più fingere di ignorare. Abbiamo bisogno di acquisire coscienza dell’enorme danno arrecato al nostro ambiente, combattere affinchè mai più uomini senza scrupoli rompano la magica perfezione degli ecosistemi e rechino danno alla nostra salute e a quella dei nostri figli.
Quando Samantha Cristoforetti ha iniziato a viaggiare in orbita intorno alla terra, ha commentato : “ E’ meglio di come la sognassi”. Non abbiamo dubbi su questa affermazione, ma vorremmo con tutto il cuore che questa bellezza venisse preservata per le future generazioni. Un preciso dovere morale.
Il progetto spaziale ha un carattere internazionale; dividono questa esperienza con la nostra connazionale anche astronauti di altre nazionalità, tra cui russi ed americani.
Chissà che tipo di fuso orario sceglieranno, forse Greenwich o un’ora dell’atmosfera; mangeranno le mele portate dall’italiana, vivranno un’esperienza unica e totalizzante, ma nel loro cuore guarderanno per sei mesi, con infinita nostalgia, quella sfera meravigliosa che noi tutti dovremmo rispettare, la nostra bella Terra!