La bibliografia internazionale evidenzia che la reiniezione di fluidi ad alta pressione nel sottosuolo causa una sismicità (indotta) di non elevata magnitudo a meno che non inneschi terremoti a causa di energia già accumulata nel sottosuolo. In tal caso la magnitudo può essere maggiore. Tra i terremoti causati dalle attività geotermiche si ricorda quello del primo aprile 2000 che, secondo il professor Marco Mucciarelli dell’Unibas, con magnitudo 4,5 ha provocato danni alle abitazioni ed è da imputare all’attività geotermica dell’Enel.
Il sottosuolo flegreo è caratterizzato da una sismicità naturale con ipocentri a profondità comprese tra 1 e 5 km, in prevalenza, che durante il bradisismo del 1982-85 ha raggiunto magnitudo 4. Attualmente tutta l’area flegrea è stata inserita nella zona a massimo rischio vulcanico e in base ai livelli di allerta previsti dal piano di emergenza predisposto dalla Protezione Civile lo stato attuale ai Campi Flegrei corrisponde al Livello Giallo, ovvero livello di attenzione.
In questo quadro si inserisce l’iniziativa di Geoelectric (vedi immagini in alto a destra e in basso della figura allegata), nel pieno rispetto delle vigenti leggi che appaiono, palesemente, non adeguate a garantire la sicurezza dei cittadini se si consente di avviare attività che preludono a un impianto geotermico pilota nell’area del Permesso di Ricerca “Scarfoglio”. Si tratta di un progetto commerciale nel senso che la Geoelectic si propone di realizzare ad Agnano Piscaiarelli un impianto per la produzione di energia elettrica da immettere sul mercato per ricavare profitto
aziendale. A tale progetto commerciale (e non di ricerca scientifica) collaborano AMRA ed INGV-Osservatorio Vesuviano (dottor De Natale) con attività che prevedono un compenso. Quindi se il progetto va avanti AMRA e INGV ci guadagnano nel quadro di una apposita convenzione con Geoelectric.
A questo punto si pone un bel problema: se INGV-Osservatorio Vesuviano è interessato alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da immettere sul mercato per ricavare profitto aziendale e, conseguentemente, essere retribuito dalla Geoelectric per le prestazioni offerte, può rappresentare ancora la Istituzione trasparente e al di sopra delle parti che garantisce la sicurezza dei cittadini?
Si ricorda che il dottor De Natale è ricercatore dell’INGV-Osservatorio Vesuviano e che “L’Osservatorio Vesuviano svolge attività di monitoraggio finalizzata all’osservazione dello stato del Vesuvio, dei Campi Flegrei, di Ischia e di Stromboli”. Questi vulcani, in particolare il Vesuvio e i Campi Flegrei, sono, come è noto, tra quelli a più alto rischio nel mondo a causa del loro stile eruttivo, prevalentemente esplosivo, e della presenza nelle loro prossimità di vaste zone urbanizzate. Per sorvegliare queste aree l’Osservatorio Vesuviano si serve di reti strumentali che misurano dati sismologici, geodetici e geochimici. Secondo quanto previsto dai Piani di Emergenza, predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile, le autorità competenti per la gestione delle emergenze, utilizzano le informazioni fornite dall’Osservatorio Vesuviano per la definizione dei livelli di allerta e per attivare tutte le procedure previste in caso di una eventuale crisi nelle aree vulcaniche della Campania.
Si rammenta ancora pure quanto dice l’Osservatorio Vesuviano con riferimento ai quattro livelli di allerta previsti dal piano di emergenza predisposto dalla Protezione Civile: lo stato attuale ai Campi Flegrei corrisponde al Livello Giallo, ovvero livello di attenzione. I dati prodotti dagli strumenti installati ai Campi Flegrei per il monitoraggio continuo della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle emissioni di gas dal suolo e dalle fumarole, insieme ai dati delle periodiche campagne per la misura di altri parametri geofisici e geochimici evidenziano alcune variazioni nello stato di attività del vulcano.
Sul sito della Protezione Civile Nazionale, pagina aggiornata a maggio 2014, si legge che “Sulla base dei dati di monitoraggio a oggi registrati e delle valutazioni espresse dalla Commissione Grandi Rischi a dicembre 2012, poi ribadite a dicembre 2013, il Dipartimento ha ritenuto di mantenere il livello di “attenzione” ai Campi Flegrei. A differenza del livello di “base”, che corrisponde all’attività ordinaria del vulcano, questo livello è infatti determinato dalla variazione di alcuni dei parametri monitorati. A seguito della conferma del livello di “attenzione”, il Dipartimento della protezione civile sta definendo, d’intesa con la Regione Campania e l’Ingv, le eventuali implementazioni del sistema di monitoraggio del vulcano previste per questa fase.
Ed ecco dove dovrebbe essere realizzato ad Agnano Pisciarelli il “Progetto per la realizzazione di un impianto geotermico pilota nell’area del Permesso di Ricerca “Scarfoglio”. Il progetto sta seguendo il percorso amministrativo per l’approvazione ministeriale (entro i primi di luglio 2015 cittadini, istituzioni, associazioni possono presentare memorie contrarie). Sono previsti due pozzi per l’estrazione dei fluidi caldi, l’impianto per la produzione di energia elettrica e un pozzo per la reiniezione nel sottosuolo ad alta pressione dei fluidi estratti. Le figure allegate (FIGURA 2 ) illustrano alcuni aspetti dell’area di Pisciarelli intorno al circolo Tennis, dove mesi fa si verificarono nuove emissioni dal sottosuolo. L’area in esame è normalmente interessata da sismicità di bassa magnitudo con ipocentri compresi tra circa 800 e tre chilometri di profondità. Come si vede attorno vi è l’area urbanizzata della conca di Agnano, di Pozzuoli e Bagnoli.
Gli schemi (tratti dallo Studio di impatto ambientale elaborato da AMRA e INGV-Osservatorio Vesuviano relativi agli aspetti geotermici) illustrano la ricostruzione del sottosuolo nelle grandi linee nel senso che non sono individuate le faglie sismo genetiche e potenzialmente sismo genetiche che potrebbero essere attivate in seguito all’iniezione dei fluidi ad alta pressione. Da INGV-Osservatorio Vesuviano che collabora al progetto commerciale i cittadini dovrebbero ricevere le necessarie garanzie istituzionali circa gli eventuali pericoli. Dovrebbero? Certo, perché sono credibili per i cittadini, le rassicurazioni dal momento che INGV-Osservatorio Vesuviano si trova in palese conflitto d’interessi?