di Andrea Carpentieri
Proviamo a guardare avanti, proviamo a metterci alle spalle, dopo tante altre, anche la partenza di Kalidou Koulibaly (che sarebbe bello nessuno ricoprisse di insulti solo per tutelare Aurelio De Laurentiis).
Il presidente-padrone della società è ora chiamato a delle risposte forti, altrimenti si darà ragione a quanti credono che anche nel caso di Koulibaly la volontà di trattenere il calciatore, investendo sul rinnovo tanto, tanto denaro, fosse una volontà men che farlocca.
Il Napoli può contare sui ricavi derivanti dalla qualificazione alla Champions’, sulla plusvalenza che verrà dalla cessione del centrale senegalese, su importanti riserve accantonate (i bene informati mi parlano di 140 milioni di euro). Ancora, è notizia di sabato – e chi ha pensato di dubitarne è stato linciato su pubblica piazza social – che il Napoli non avrebbe avuto problemi a mettere sul tavolo 60 milioni lordi in cinque anni già al netto di quanto ricavato dalla cessione di Koulibaly: ora, si può immaginare, questa cifra potrebbe risultare ancora più corposa.
Soprattutto, Adl è inchiodato dalle sue stesse parole, in quanto è stato lui a dichiarare di voler fare di tutto per riportare a Napoli lo scudetto.
Lo dimostri, dimostri che quella relativa al rinnovo di Koulibaly non era solo una squallida pantomima, spenda ugualmente (e bene, se possibile) quel denaro, potenzi la rosa, faccia realmente di tutto per vincere: se così sarà, nessuno gli contesterebbe nulla, nel caso non centrasse l’obiettivo. Saranno ora i fatti a dare la misura degli uomini.
Proviamo a capirci, però. Qua a Napoli nessuno, oltre a non essere fesso, è pazzo: a tutti piacerebbe Bremer, ma capiremmo se ci si dicesse che il massimo a cui si può puntare è Milenkovic; tutti vorremmo Messi, ma nessuno storcerebbe il naso se ci si dovesse “accontentare” di un calciatore del livello di Dybala; un vice Di Lorenzo di pari caratura ci piacerebbe, ma non esiste tifoso che disdegnerebbe una buona riserva, capace di sostituire il titolare senza peccare di esperienza o di qualità.
Si lavori bene, si risolvano le grane Politano e Ruiz, si provi a rinnovare il contratto a Mertens, se non si vuole prendere un nuovo centravanti di riserva.
Faccia questo, Adl, e nessun vero tifoso avrà nulla da contestargli, per l’immediato: il presidente, però, ricordi sempre che è stato capace di spaccare l’unica tifoseria di una grande città europea che potrebbe/dovrebbe raccogliersi tutta attorno ad un’unica squadra cittadina.
Ecco, forse è arrivato il momento di (ri)mediare, e di farlo con un gran mercato.