Golosoni di tutto il mondo uniamoci: c’è una buona notizia anche per noi! Nasce GALAMELLA, la prima crema alle nocciole fatta con il 43% di nocciole di primissima qualità e di olio extravergine di oliva, invece che olio di palma.
L’idea è del quarantenne napoletano Dario Meo, promotore di “Galameo”, una azienda che da anni ormai si pone sul mercato come marchio che coniuga la qualità con l’aspetto salutare e , soprattutto, con la bontà. E scusate se è poco.
“Due anni fa stavo facendo colazione con dei biscotti che mia moglie comprava spesso. Guardando la confezione mi accorsi di quanti conservanti contenessero. Pensai ai miei bambini e mi chiesi: perché non creare dei biscotti con la ricetta segreta di mia nonna, senza grassi idrogenati e additivi artificiali? Così è nata Galameo”. Cosi, con parole semplici ed essenziali, il “mago pasticciere” Dario Meo ci ha spiegato da dove è nata la sua idea.
E da due anni, dunque, il laboratorio dolciario di Roccabascerana, Avellino, produce una vastissima gamma di alimenti salati e dolci. “Mi definisco un bambino adulto, un diversamente adulto, e Galameo rappresenta tutto me stesso, anche con la mascotte che è il mio alter ego rimasto bambino, Daddà Galameo”.
Ma torniamo all’argomento che più ci interessa e che ci fa venire l’acquolina alla gola al solo pensiero , il cui nome ci fa venire il sorriso a 36 denti e ci fa brillare gli occhi. “La Galamella è la mia difesa personale ai prodotti della globalizzazione, sono cresciuto con l’innominabile ma ad un certo punto nel mio percorso di crescita alimentare, ho detto basta. Non ne potevo più…così ho deciso di farla come la volevo io. Innovazione c’è ne poca sinceramente, tutti forse ci avevano già pensato, ma la mia testardaggine e la voglia di creare qualcosa di diverso mi hanno portato a fare sperimentazioni che continuano”.
Ce la fai assaggiare, gli abbiamo chiesto.“Assaggiarla ? Diventerebbe poi un problema, crea dipendenza!”
Amo il buon cibo è il motto di Galameo ed è il liet- motiv che, giorno dopo giorno, accompagna l’azienda nella sua crescita, che parte da un presupposto fondamentale ed imprescindibile: il rispetto della cultura alimentare e delle tradizioni.
“E’ fondamentale, a parer mio, tornare indietro, alle origini, e da lì ripartire. Avete mai pensato che il 50% dei prodotti di un supermercato di oggi, solo 40 anni fa non esistevano ? Rifletteteci!”.
Dario Meo ha introdotto nel mondo della produzione alimentare un principio destinato a portare non pochi stravolgimento: “Non sono più i produttori a scegliere me, ma sono io a scegliere i produttori, le materie prime, le tecniche di lavorazione, i luoghi del cibo.Ogni prodotto che scopro, trovo, recupero, ottengo e propongo si distingue perché in prima persona ho partecipato alla sua produzione”.
Una lotta (con vittoria certa, n.d.r.) contro il junk- food. Contro il cibo preconfezionato, di dubbia provenienza, e di scarissima qualità. Una ode al Made in Italy, che parte dall’utilizzo dei pomodori coltivati in Italia e finisce al burro prodotto da un caseificio di un paesino di montagna. Come nelle case delle nonne, come nelle scene che oggi vediamo solo nei film. Il tutto unito ad un confezionamento originale anche nella forma, con secchielli colorati che attraggono i bambini e di certo non lasciano indifferenti i grandi.
“Da buon napoletano sono impegnato alla lotta alla pizza wurstel e patatine per bambini nelle pizzerie. Come? Con la GALApizza farcita con il mio sugo, olio extravergine d’oliva e parmigiano reggiano stagionato 36 mesi, ogni pizza una tovaglietta gioco …altro che fast-food!”.
Salutiamo Dario Meo e lo ringraziamo per la disponibilità e per la gentilezza con cui ci ha concesso questa intervista.Gli auguriamo buon lavoro per il futuro ed accogliamo volentieri il suo invito ad assaggiare, oltre alla immancabile Galamella, i biscotti, senza conservanti, additivi e aromi aggiunti, fatti come una volta…Ma lo facciamo solo per dovere di informazione e per obbligo morale nei confronti dei nostri lettori!:)