Sabato sera, a Casal di Principe, Anna Magri, una delle mamme coraggiose della Terra dei fuochi, dei fumi e dei veleni, al termine della marcia per la vita, ha letto un toccante e accorato appello. Ve lo pubblichiamo integralmente.
Un anno fa, a Napoli, da piazza Plebiscito, a gran voce, centomila cittadini chiedevano alle istituzioni dignità, sicurezza, e il risanamento di una terra orribilmente violentata. A che punto siamo? Cosa è stato fatto? Qualche atto di buona volontà si è perso in un mare di visite con scorta, di parole, di telecamere. Qualche sparuto intervento è rimasto scollegato, privo di senso. I roghi impazzano, i veleni riposano, il percolato precipita indisturbato.
Rifiuti abbandonati insozzano le nostre strade, senza che nessuno si senta in dovere di rimuoverli. Quante parole al vento! Quanti si sono riempiti la bocca di “Terra dei fuochi”. Si tratta solo di inettitudine, o c’è dell’altro? Un anno dopo… una legge nazionale, già piccola piccola, resta in gran parte inapplicata. Una legge regionale, la n. 20 del 2013, in grado di portare dei risultati – forse proprio per questo – non ha mosso un passo. Una proposta di legge per i reati ambientali è impantanata da mesi in Parlamento.Due anni di grande mobilitazione popolare non sono bastati a far cambiare passo alle istituzioni. E allora cosa bisogna fare? intanto, di rifiuti, si muore.Ma non è tutto fermo! I cittadini non si sono fermati. La loro voce ha raggiunto alcune amministrazioni locali che hanno sposato la causa del buon governo e dell’impegno totale per la rinascita del territorio. Stasera sono con noi i sindaci di Casal di Principe e Frattaminore, con i quali è avviata una promettente collaborazione e con i quali cercheremo di aprire strade nuove. Stasera sono con noi gli agricoltori, quelli che hanno difeso e continuano a difendere la terra, quelli che non mollano, lanciando la sfida di prodotti sempre più sicuri e di assoluta eccellenza. Quelli che hanno creduto e credono alla necessità che produttori e consumatori camminino insieme, per riportare in assoluta sicurezza, come e più di prima, i prodotti della nostra terra sulle nostre tavole e su quelle di tutto il mondo. Lo Stato, invece, che sulla nostra terra ha sempre mostrato il peggio di sé, oggi, di fronte a una richiesta così forte di rinascita, a una così grande partecipazione civile, sembra quasi nascondersi. Non è un caso se stasera siamo qui a Casal di Principe. E’ proprio qui infatti che lo Stato è chiamato al più serio impegno per riguadagnare la fiducia di una popolazione lasciata sola per tanto tempo.Qui nel Sud Italia, 61 giovani su 100 sono senza lavoro, e spesso anche i loro padri lo hanno perso. Lo scenario ormai è quello di un autentico dopoguerra. L’illusione industriale, lasciando macerie ovunque, ha stravolto l’amicizia millenaria dell’uomo con la terra. Cosa fare allora? Finanziare un VERO monitoraggio sanitario delle popolazioni a più alto rischio. Risanare e riqualificare i territori contaminati. Tracciare i rifiuti industriali. Indagare sui committenti degli sversamenti, soprattuto dei grandi traffici. Spostare gli incentivi dall’incenerimento dei rifiuti alle fonti di energia pulita. Realizzare i necessari interventi legislativi. Dare applicazione completa alla legge regionale n. 20. Costruire impianti di compostaggio e di trattamento dei rifiuti speciali, senza ulteriori inceneritori. Assicurare chi vive in prossimità degli impianti la partecipazione al controllo diretto sulle emissioni. Procedere a un progetto partecipato per lo smaltimento delle ecoballe.
Tutto questo si può fare subito solo in nome del primato della vita sugli affari.
Stasera, da Casal di Principe, con i fratelli di Casal Monferrato gridiamo a gran voce: LA VITA PRIMA DI TUTTO! LA DIGNITA’ UMANA NON HA PREZZO! LA SALUTE DEI BAMBINI NON E’ IN VENDITA! L’OMICIDIO NON HA PRESCRIZIONE!
A Casal Monferrato, da decenni, la morte la fa da padrona, una morte artificiale, che avanza e si presenta in modo subdolo, senza riguardo per nessuno. Un’idea criminale del fare economia ha prodotto una situazione agghiacciante. Ma a Casal Monferrato, in questi giorni, al danno di una sentenza dolorosa, si è aggiunto l’insulto di parole incredibili, che hanno rimarcato la distanza fra giustizia e diritto! La vita non ha padroni, non è un bene sacrificabile agli interessi di pochi. Questo principio, il diritto, deve farlo valere. Da Casal di Principe, a Casal Monferrato, il filo magico della bellezza e del coraggio civile attraversa l’intero Paese, la nostra Italia. Ma questa Italia dei cittadini, che soffre ma non si arrende, quest’Italia che offre mille volte di più di quel che chiede, esige che lo Stato si conformi ai principi della Costituzione. Esige che lo Stato faccia davvero lo Stato, e non qualcos’altro.
Si svegli, l’Italia migliore, l’Italia delle donne e degli uomini, che in pace e sicurezza , vogliono vivere solo del proprio lavoro, che vogliono guardare negli occhi con serenità i propri bambini, che vogliono tornare a parlare con loro di futuro.