Molte volte si nasce con inclinazioni personali spiccate per l’una o l’altra arte e/o abilità; tante altre volte, poi, occorre impegno, volontà, dedizione per riuscire a sviluppare capacità che la natura non ci ha donato gratuitamente.
Succede, ancora, che nonostante le spiccate doti di cui madre natura ci ha fatto dono occorre ugualmente impegnarsi, sudare, faticare, trovare strategie ed espedienti per poterle affermare, accrescere e far apprezzare.
Massimiliano Cestrone, giovane nativo di Casoria, ha avuto l’innata predisposizione alla cucina, ma al tempo stesso ha fatto leva su di sé per diventare un bravo chef, con tutte le difficoltà legate a questo tipo di lavoro. La storia di Massimiliano è comune a tanti giovani che oggi, usciti da una formazione professionale, devono affrontare il mondo del lavoro.
La sua storia, però, sottolinea l’importanza di una formazione adeguata ed accurata unita ad una grande forza di volontà, oltre che ad un investimento di energie e danaro, che lui, incoraggiato dalla famiglia, ha potuto sostenere.
Si è diplomato all’IPSSAR Duca di Buonvicino Alberghiero e in quegli anni ha frequentato diversi corsi alla scuola privata del Gambero Rosso. In seguito, ha fatto la grande scelta di iscriversi all’ALMA Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Gualtiero Marchesi nella Reggia di Colorno vicino Parma.
Ha sostenuto 18 esami con tesi finale ed infinite prove culinarie. Ha affiancato chef stellati ed affrontato prove d’esami con giudici conosciutissimi nel settore. Ha accumulato esperienze importanti con grandi soddisfazioni più personali che economiche. Ha sostenuto e sostiene orari lavorativi massacranti su carta 8 ore, ma nella realtà anche 16 ore sempre in piedi e mangiando pochissimo, mettendo il fisico a dura prova. Tutto questo per la passione per un lavoro sicuramente meraviglioso dove c’è ricerca sui dettagli, sulle forme, sui colori, sui sapori e grande ricerca delle materie prime.
Attualmente Massimiliano è a Ravello, lavora per un conosciutissimo Ristorante del luogo, ma La sua ascesa è stata sudata, piena di sacrificio e di rinunce come un perfetto chef è costretto a fare nella sua carriera. Lo stesso Gualtiero Marchesi, Maestro della cucina italiana, alla veneranda età di 85 anni, continua a deliziare con i suoi piatti, ma ha in cantiere l’idea di lasciare spazio ai giovani esperti come Massimiliano e ritirarsi insieme ad altri chef realizzando una casa di riposo per tutti i Grandi Cuochi Professionisti rimasti soli. La casa di riposo sarà realizzata in un vecchio ospedale-manicomio, vicino alla scuola Alma che presiede. Un luogo dove poter finalmente beneficiare di riposo, ma al tempo stesso arricchirsi di novità, cultura, indiscrezioni e passioni legate al mondo della cucina, quasi a voler sottolineare che la cucina è un’arte che non si esaurisce mai e che richiede sempre amore, passione e dedizione.