di Alessandro D’Orazio
Sta oramai vedendo la luce il nuovo Ddl anticorruzione, il quale andrà a breve all’esame delle camere. Considerato uno dei provvedimenti simbolo del Movimento 5 Stelle, il disegno di legge ha ricevuto il beneplacito del leader Luigi Di Maio, che alla festa del “Fatto” ha dichiarato: “Il disegno di legge conterrà norme aspettate per anni e non fatte perché la politica aveva paura. Dentro ci sono tutte le nostre battaglie, dal Daspo per i corrotti all’agente sotto copertura.
Toglieremo le mani dalla marmellata a tanti furbi coperti da altri governi”. Parole di giubilo anche da parte del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Tutti devono sapere che ci si può fidare nel nostro Paese, che si può investire senza il timore di essere danneggiati da chi usa la corsia preferenziale della corruzione. E che, finalmente, fare i furbi, rivolgersi agli amici degli amici, allungare la mazzetta, sono azioni che apparterranno al passato di questo Paese”.
Nello specifico, tra le misure principali contenute nel Ddl c’è il cosiddetto “daspo per i corrotti”, che renderà impossibile per un condannato in via definitiva per corruzione avere a che fare per tutta la vita con la pubblica amministrazione. L’altra novità è rappresentata invece dall’agente sotto copertura, il quale avrà il compito di monitorare dall’interno eventuali attività criminali in modo da rendere maggiormente efficaci le indagini degli inquirenti. Ci saranno inoltre nuove misure sui tempi dei tribunali ed anche lo strumento delle intercettazioni potrebbe essere rivisto e rafforzato.
Oltre ai commenti positivi e di chi parla addirittura di una “riforma rivoluzionaria”, si sono però contrapposti pareri destinati a far discutere soprattutto i penalisti, che da sempre vedono con sospetto misure quali l’agente sotto copertura. Sulla questione si è poi espressa anche l’Associazione nazionale magistrati, mostrando alcune riserve sul decreto ed evidenziando i nodi ancora da sciogliere. Nell’attesa quindi che il nuovo ddl arrivi sul tavolo del Consiglio dei ministri, il dibattito precedente l’effettiva entrata in vigore divampa.