di Andrea Carpentieri
A qualche ora di distanza dalla partita, quindi a mente più lucida, va forse fatta qualche riflessione sull’arbitraggio di ieri sera.
Partiamo da una domanda; anzi, dalla domanda fondamentale:
È COLPA DELL’ARBITRO SE IL MILAN IERI SERA HA VINTO 1-0? Risposta: NO!!!
Non è colpa dell’arbitro se Brahim Diaz fa una magia a centrocampo;
non è colpa dell’arbitro se da quella giocata nasce un contropiede perfetto;
non è colpa dell’arbitro se Leao, genialmente, apre di prima a Bennacer squarciando in due una difesa che pure aveva fatto i movimenti giusti;
non è colpa dell’arbitro se Bennacer non colpisce il pallone in modo “pieno” e, invece del tiro a incrociare che avrebbe voluto eseguire, gli viene fuori una botta secca sul primo palo;
non è colpa dell’arbitro se Meret, forse un po’ colpevole, la tocca, quella palla, ma essa rimane nello specchio della porta e poi entra.
Né, men che meno, è colpa dell’arbitro se Krunic salva sulla linea su Kvara;
non è colpa dell’arbitro se Maignan fa tre buone parate ed un prodigio e se per due volte la palla sfiora la traversa;
insomma, non è colpa dell’arbitro se il Napoli prende a pallonate il Milan a casa sua creando sette palle goal ma non ne concretizza nessuna, e non è colpa dell’arbitro se agli azzurri mancavano i tre centravanti della rosa mentre il Milan aveva tutti in piena efficienza.
Se, però, è vero che le scelte arbitrali, CLAMOROSAMENTE ed INCONTESTABILMENTE orientate a favore del Milan NON hanno determinato il risultato della partita d’andata, è altrettanto vero che esse POTREBBERO AVERE INCISO sul risultato. E sì, perché qua parliamo di una sfida che si gioca sui 180 minuti, di una sorta di maxi partita che prevede un’andata ed un ritorno, e il fatto di aver, SCIENTEMENTE, salvaguardato Krunic e messo fuori (giustamente, da regolamento) Kim e Anguissa, è senza ombra di dubbio un modo per influenzare la gara di ritorno.
Se l’arbitro di ieri sera abbia inciso sul risultato finale, che in una gara dei quarti di Champions’ è quello che viene fuori dopo 180 minuti, lo capiremo martedì. Che egli abbia posto le basi per un ritorno orientato in favore di Maldini & co., è qualcosa che nessuno che sia dotato di un minimo di onestà intellettuale potrà negare.
Che ieri, infine, si sia sentito tutto il peso, e si sia svelata la natura, di quella storia della quale tanti vanno parlando da settimane, è cosa che si può dare già per assodata. Sta ai nostri ragazzi, adesso, provare a riscrivere la storia ribaltando la geografia del calcio italiano in Europa, spezzando il dominio di Milano come se fosse una qualunque bandierina del calcio d’angolo: rompetela tranquillamente, ragazzi, tanto non vi ammoniscono neppure, se lo fate!