Dopo Napolitano…?

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Giorgio Napolitano ha firmato le dimissioni il 14 gennaio, dopo ben nove anni di presidenza. Durante questa “vacatio“, in attesa dell’elezione del nuovo Capo dello Stato, Pietro Grasso è il presidente supplente. La notizia delle dimissioni era nell’aria da tempo e ha generato reazioni molto diverse ; Papa Francesco ha ricordato di Napolitano “ l’esemplare servizio reso alla nazione italiana”, Renzi lo ha ringraziato su Twitter, il M5S con una nota congiunta dei capigruppo a Camera e Senato chiede a Napolitano di rinunciare alla carica di senatore a vita, giudicandolo come il peggior presidente. La democrazia è cosa buona e giusta, ognuno può esprimere il suo parere su fatti e persone e questo rappresenta un motivo di consolazione in questo “ mare magnum” di problemi che attanagliano il nostro paese. Siamo in un periodo di difficile congiuntura economica, di cambiamenti strutturali. Il governo in carica ha varato riforme che hanno causato grave malcontento e generato una crisi nello stesso partito che le ha proposte ; in particolare il Job Act ha eliminato l’art.18 nel lavoro privato, abolendo il reintegro del lavoratore licenziato. Autunno caldo e manifestazioni di piazza ma la riforma è stata approvata, anche se in questo momento il primo ministro non gode del favore di qualche mese fa, anzi Renzi ha avvertito le dimissioni di Napolitano come un pericolo; traghettatore in gran tempesta conosce bene i rischi e le insidie che lo attendono al varco per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, ma Napolitano aveva già deciso che alla scadenza del semestre italiano di presidenza europea avrebbe lasciato.


La Presidente della Camera Boldrini convocherà le due Camere e i rappresentanti delle regioni ; la prima votazione è prevista il 29 gennaio ed è al vaglio il “ modello Ciampi” che prevede un accordo bipartisan rapido, con convergenza su un candidato super partes, che possa rappresentare un riferimento per tutto l’arco costituzionale. Ma è difficile trovare un nome che possa essere gradito a tutti : la destra non vuole candidati del PD, dopo nove anni di re Giorgio non ne vuole sapere di Veltroni, Fassino e D’Alema, numi tutelari della sinistra. Laura Boldrini preconizza un’Italia matura, pronta per un presidente donna : Emma Bonino sarebbe stata la candidata ideale ma giorni fa ha comunicato che sta combattendo contro una grave malattia, altri nomi al femminile quelli di Roberta Pinotti (ministro della Difesa) Marta Cartabia ( giudice Corte Costituzionale) e di Anna Finocchiaro ( senatrice PD) quest’ultima gode dell’appoggio trasversale di Berlusconi e Gianni Letta, quindi altamente papabile. Il cavaliere ha dimostrato, invece, un aperto ostracismo contro Romano Prodi ,suo storico competitor, insistendo sul nome di Giuliano Amato, vecchio guru della politica e appartenente agli ex ambienti craxiani, dove Berlusconi era di casa. Nelle ultime settimane si sentono nuovi nomi , a chi scrive piace chiamarli “ i tre moschettieri napoletani”, proposti anche da altri schieramenti politici ; il M5S caldeggia la candidatura di Ferdinando Imposimato, magistrato da sempre in prima linea contro il malaffare, napoletano, presidente onorario della Corte di Cassazione, un altro napoletano è Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, gradito anche negli ambienti della finanza per la sua indiscutibile preparazione. Infine il terzo napoletano illustre, gradito anche al M5S e che potrebbe mettere tutti d’accordo è Raffaele Cantone; Renzi lo ha posto a capo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. La sua onestà intellettuale e la pervicace lotta alla corruzione , la natura seria e schiva, ne fanno uno stereotipo di governante che non risulta sgradito e sgradevole in questo momento di delicata congiuntura, dove la popolazione chiede ai politici di assumere un basso profilo. Ma, si sa, fino all’ultimo minuto ne usciranno di nomi dal cappello a cilindro della politica ; noi cittadini speriamo che il timone questa volta vada nelle mani giuste, possiamo sognare addirittura un nuovo Pertini, che rifiutò di firmare un decreto che prevedeva un aumento di stipendio ai parlamentari. Sognare non costa nulla…

Tra scuola e fantasia, tra giovani e ricordi, tra innovazione e tradizione, tra torto e ragione, il cammino e le riflessioni di una donna sempiternamente alla ricerca della verità.