di Alessandro D’Orazio
Molto frequentemente capita che persone poco istruite, in qualsiasi ambito, pensino di saperne molto più degli altri. Tale fenomeno prende il nome di “effetto Dunning-Kruger” in onore dei due studiosi di psicologia David Dunning e Justin Kruger, i quali furono i primi a osservare tale manifestazione.
Lo studio nacque nel 1995 a Pittsburgh, quando il quarantacinquenne McArthur Wheeler decise di rapinare due banche nello stesso giorno. Egli non indossò né maschere, né travestimenti, pur sapendo che ci fossero delle telecamere a riprenderlo. Dopo poche ore la polizia lo rintracciò e arrestò. Al momento della sua cattura, incredulo, esclamò: “Ma io indossavo il succo!”. Il povero Wheeler McArthur era convinto che, cospargendosi di succo di limone, sarebbe risultato invisibile alle telecamere.
Il rapinatore riteneva di essere irriconoscibile grazie al succo di limone, perché, qualche tempo prima, un amico gli aveva mostrato che, scrivendo su un foglio alcune parole con il succo di limone, la scritta rimaneva invisibile fino a quando non la si avvicinava a una fonte di calore. Dunque Mc Arthur si era convinto che, cospargendosi il viso di limone e rimanendo lontano da fonti di calore, non sarebbe stato visibile agli altri, né alle telecamere.
La vicenda incuriosì molto il docente e psicologo David Dunning e il suo allievo Justin Kruger. Insieme sottoposero alcuni studenti a vari test. Prima di eseguire le prove, gli studenti dovevano esprimere il loro grado di competenza in ciascuna delle discipline proposte. I risultati evidenziarono alla fine che i soggetti meno competenti si autovalutavano molto al di sopra delle proprie capacità. Di contro, i soggetti molto competenti si valutavano leggermente al di sotto. Quindi, i peggiori avevano un’errata visione delle proprie capacità, i migliori, invece, dal momento che non avevano avuto problemi a svolgere i test, ritenevano che anche gli altri fossero nella stessa situazione.
L’esperimento ci spiega così il motivo per cui gli ignoranti pensano sempre di avere ragione. Di converso, gli esperti consigliano di cercare di essere consapevoli innanzitutto dell’esistenza di questo pregiudizio cognitivo, di essere costantemente aperti al dubbio e di evitare di imporre il proprio punto di vista accettando anche quello altrui.