di Mirko Torre
Il Presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, nei giorni scorsi aveva invitato i tifosi viola ad un comportamento esemplare allo stadio Franchi, ma quello che è andato in scena ieri pomeriggio a Firenze è stato uno spettacolo indegno. Tante volte siamo passati sopra ai soliti cori discriminatori nei cofronti di Napoli città, ormai divenuti quasi routine ogni qual volta gli azzurri giocano in trasferta, ma oggi non si può fare finta di nulla. Nel 2021 e con diverse campagne di sensibilizzazione nel corso degli scorsi mesi, è inaccettabile che un ragazzo la cui unica “colpa” è quella di vestire una maglia diffiicile da digerire dalle altre tifoserie, debba subire per 90 minuti i versi e le parole di individui (difficile anche definirli “persone”) che col calcio hanno ben poco a che fare.
Kalidou Koulibaly al termine della partita si è diretto verso la curva Viola, col dito puntato, chiedendo spiegazioni per quanto accaduto, ma di spiegazioni non ce ne sono, il senegalese è stato definito “Scimmia” da chi era allo stadio ieri e non veniteci a dire che era una minoranza, perché non ci crediamo più. Ci auguriamo che finalmente la Lega e gli organi competenti prendano finalmente provvedimenti seri, perché questo scempio deve finire al più presto.
Agli insulti e appellativi di ogni tipo, il Napoli risponde sul campo, come sempre. Partita difficile quella al Franchi, che riporta sempre i fantasmi dello scudetto scippato agli azzurri di Sarri. Infatti la squadra di Spalletti parte un po’ sulle sue, cerca di studiare i viola, organizzati egregiamente da Italiano che si dimostra uno dei più preparati nel campionato di serie A. La Fiorentina va in vantaggio con Martinez Quarta, il migliore fino a quel punto, dopo una frazione di gara giocata alla perfezione con pressing alto e tanta corsa, che ha lasciato un po’ imballato il Napoli. Mancano pochi minuti all’intervallo e Osimhen fa quello che sa fare meglio, controlla una palla magistrale di Fabian Ruiz e si invola verso la porta, ma viene buttato giù proprio da Martinez Quarta, che regala il tiro dal dischetto agli azzurri.
Il capitano si presenta dagli undici metri e si fa ipnotizzare dal polacco Dragowski, ma sulla ribattuta Lozano la scaraventa dentro riequilibrando la partita. Amir Rrahmani, sempre più padrone del suo posto in campo, ribalta il risultato e manda avanti gli uomini di Spalletti per l’1 a 2 finale.
Altri tre punti importanti per il Napoli che rimane in testa a punteggio pieno, subendo solo tre gol in 7 partite, a mio avviso il dato più importante ad oggi.
Lo aveva detto Spalletti e tutti noi sappiamo che sarebbe stato così, da questa partita vengono fuori le reali ambizioni della squadra, che a questo punto non può e non deve più nascondersi dietro scaramanzie o falsi obiettivi, il Mister e i ragazzi sono tutti uniti verso il bersaglio grosso, lo Scudetto.
Adesso avremo quindici giorni per realizzare che il Napoli è attualmente la squadra da battere, in attesa degli scontri diretti, inseguito da un Milan che nonostante i 2 punti in meno continua a macinare gioco e vittorie importanti, vincendo anche ieri a Bergamo contro un’Atalanta in difficoltà tra gli infortuni e una condizione fisica che sembra finalmente umana.
Fino alla scorsa partita continuavo a sostenere che sognare è bellissimo, ad oggi mi sento di dire che crederci è ancora più bello, con la speranza di rivedere il Maradona pieno, per festeggiare tutti insieme, perché questa squadra è fortissima e la cosa più importante è che i ragazzi ne sono consapevoli quanto noi. Tutti uniti si va lontano e allora stringiamoci forte tutti quanti contro tutto e tutti (come ci insegnò uno scugnizzo argentino dalla chioma folta) e scriviamo una pagina di storia importante, colorata d’azzurro.