di Alessandro D’Orazio
“Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa … un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia … Non v’è più bellezza se non nella lotta … Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore …”, si legge nel primo storico manifesto pubblicato nel febbraio 1909. Ricollegandosi all’irrazionalismo filosofico, il futurismo si fece promotore di un atteggiamento vitalistico e attivistico che avrebbe dovuto investire e modificare radicalmente ogni dominio artistico e culturale.
In campo letterario, eliminata la conseguenzialità logica e psicologica della sintassi, il movimento promosse l’uso delle “parole in libertà”, ove l’esasperato associazionismo analogistico giunse persino a contagiare l’oratoria politica del tempo. Il suo attivismo ebbe senz’altro il merito di far giustizia di una letteratura e di un’arte ridotta a convenzione e accademia.
L’arte e l’architettura futurista operarono una elaborazione teorica (con Boccioni), pittorica (grazie a Balla) e plastica dei concetti di dinamismo, simultaneità, compenetrazione dei piani, in un ampio ventaglio di sfumature.
Il campo della ricerca si allargò inoltre alla fotografia (con A.G. Bragaglia), al cinema, alla scenografia e al teatro. La presentazione del futurismo nelle più importanti città europee e la risonanza delle sue manifestazioni posero il movimento a confronto con i più significativi gruppi d’avanguardia (in particolare cubismo e orfismo), con un polemico interscambio di stimoli. Dopo la guerra, gli artisti che sopravvissero alla morte di Marinetti (21 dicembre 1944) caddero per lo più in disgrazia, come tutto il Futurismo, con l’accusa di aver fiancheggiato il fascismo. Col passare degli anni, però, sopiti i riverberi politici, il movimento futurista è stato protagonista di un vivace rilancio artistico in grado di riaccendere il fuoco di un mondo senza tempo; un mondo alla costante ricerca, oggi più di ieri, di velocità e innovazione.