di Ludovica Livigni
Questo è quello che il Ministro Matteo Salvini dichiara dopo un articolo del Sole 24 Ore dal titolo “Onu, agroalimentare italiano sotto accusa. Olio e Grana come il fumo”.
Nell’articolo del noto quotidiano finanziario si parla, per l’appunto, delle punte di diamante della gastronomia italiana.
Prodotti come il Parmigiano Reggiano,il prosciutto di Parma, ma anche la pizza Napoletana,l’olio d’oliva e il vino. Tutti finiti, stando a quello che riporta l’articolo, nel mirino dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanitá) che definisce questi prodotti “nocivi quanto il fumo delle sigarette”, e che, in vista di un’assemblea dell’ONU che si terrà il prossimo settembre a New York sulle malattie non trasmissibili come: il cancro,il diabete, o disturbi respiratori,che attualmente rappresentano i principali ostacoli al mondo per la salute, verrano severamente discussi per poi essere pesantemente tassati, proprio come le sigarette, per diminuirne il consumo.
Proprio perché l’obiettivo dell’alta commissione Oms, composta da capi di stato, ministri, figure di spicco nel campo della salute,ONG, è quello di trovare soluzioni innovative per prevenire e ridurre le malattie non trasmissibili che causano la morte di circa 15 milioni di persone l’anno.
Ma come è possibile che l’OMS, che ha stilato una classifica dei paesi con il più alto tasso di obesità a livello mondiale (dove l’Italia non è neanche presente), ce l’ha proprio con i prodotti Made in Italy al punto tale da paragonarli nocivi quanto il fumo di una sigaretta?
Proprio la nostra amata e invidiata dieta mediterranea,modello nutrizionale seguito in tutto il mondo,che nel 2010 è stato riconosciuto dall’UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità,viene tassato perché pericoloso per la salute?
La risposta è una, si tratta dell’ennesima fake news.
Nel rapporto dell’OMS, dal titolo Time to Deliver, non si parla di specifici prodotti italiani,come il parmigiano o il vino etichettati come dannosi,bensì si parla, come già detto, di strategie che i governi nazionali dovrebbero acquisire per ridurre e prevenire le malattie non trasmissibili.
Quindi nessun attacco al Made in Italy, che ha registrato nel 2017 un record storico per quanto riguarda l’esportazione agroalimentare all’estero, record che supera i 40 miliardi di euro secondo la stima Coldiretti. Una vera e propria conquista quindi per l’Italia e per i prodotti DOP, IGP,STG e IG italiani che risultato ancora essere i più amati al mondo.