“Basta false rappresentazioni di Napoli, vogliamo verità e giustizia per Ciro Esposito”, comincia cosi l’appello – che pubblichiamo integralmente-, a nome di Antonella Leardi e Giovanni Esposito, i genitori di Ciro, ucciso negli scontri di Roma. Nelle ultime settimane, a quattro mesi dalla sua morte, sono emersi nuovi particolari e risvolti che sembrano stravolgere la realtà e voler dare, forzatamente, una visione negativa di Napoli e dei suoi cittadini. Come se non bastasse, a tutto ciò si è aggiunta la terribile vicenda del Rione Traiano, in cui ha perso la vita il giovane Davide Bifolco. Per far sentire la voce dei napoletani, per chiedere giustizia e per non dimenticare Ciro e Davide, domani, venerdi 26 settembre, a partire dalle ore 17.30 si terrà una grande manifestazione pubblica che coinvolgerà cittadini di tutte le età, oltre a numerosi rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo che in queste ore hanno accolto l’appello e hanno confermato la loro presenza, per manifestare a favore di Napoli e dei napoletani. Simone Schettino, ‘Nto e Lucariello, ad esempio, sono stati tra i primi ad aderire. “A Napoli succede spesso che la vittima venga trasformata in carnefice”, ci spiega Lucilla Parlato, rappresentante del sito di “Identità insorgenti” che, insieme al Laboratorio occupato Insurgencia, ha dato supporto organizzativo alla famiglia Esposito per l’ iniziativa. Lucilla, napoletana doc e fiera di esserlo, si definisce giornalista militante, perché, continua “ a Napoli il giornalismo si deve fare cosi. Napoli è una notizia vivente, basta che scendi in strada e con tutto ciò che succede in ogni momento non devi faticare troppo per avere una notizia”.
Identità insorgenti e Insurgencia hanno già organizzato una manifestazione a Napoli ed una raccolta fondi lo scorso maggio, mentre Ciro lottava tra la vita e la morte in ospedale a Roma. “Ho conosciuto i genitori di Ciro, sono persone fantastiche. Esempi clamorosi di, tolleranza, comprensione, dignità. E’ questo il vero volto dei napoletani, quello che vogliamo far emergere. Basta con lo Sputtanapoli, noi non ci stiamo e ci batteremo per difendere la nostra città. Siamo stanchi di sentirci sempre etichettati perché siamo napoletani. Questa città e la sua periferia sono abbandonate a se se stesse”. Chiaro il riferimento alla vicenda di Davide Bifolco e dei ragazzi del Rione Traiano, che la Parlato ha incontrato più volte in queste settimane e che ha avuto modo di conoscere e di ascoltare: “ Questi sono i ragazzi senza casco, è vero, ma quando si parla del Rione Traiano come di Scampia ci si dovrebbe chiedere, piuttosto: dove sono le istituzioni? Dove sono i controlli? Perché nessuno interviene? Perché mancano i servizi essenziali qui?” Per Ciro, dunque, per Davide e per tutti i napoletani e quelli che hanno a cuore le sorti della città, la manifestazione di domani sarà l’occasione per scendere in piazza e manifestare, in maniera pacifica e determinata, contro uno stato di cose che da troppo tempo non funziona e far sentire la propria voce nei confronti di chi, in vari modi, manca di rispetto a questa città e ai suoi abitanti.
Il Domenicale ha aderito con grande entusiasmo a questo appello e si schiera accanto a alla famiglia Esposito e soprattutto, sempre e comunque, alla città di Napoli. Noi ci saremo perché ci crediamo e facciamo nostro lo slogan dell’evento: “ Se non vieni…non ti lamentare”.
VI RIPORTIAMO QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELL’APPELLO LANCIATO DALLA FAMIGLIA LEARDI E I NOMI DI TUTTI COLORO CHE HANNO ADERITO:
Basta false rappresentazioni di Napoli: vogliamo verità e giustizia per Ciro Esposito A quattro mesi dall’omicidio di Ciro Esposito per mano di Daniele De Santis, emergono nuove ricostruzioni dei fatti che capovolgono le realtà e come sempre offendono la verità, la città di Napoli, la sua tifoseria, i suoi cittadini. Le notizie su De Santis, che avrebbe sparato per legittima difesa e che sarebbe stato accoltellato prima dello sparo, con referti che escono a sorpresa dal bizzarro cilindro dell’ospedale Belcolle di Viterbo, dove attualmente l’ex ultras giallorosso si trova ricoverato, senza che si sappia nemmeno quali lesioni così gravi lo affliggano per non essere in galera, pubblicizzate a gran voce dai media nazionali, sono fantasiose versioni che hanno il chiaro obiettivo di trasformare il carnefice in vittima e rappresentano l’ennesimo attacco a Napoli, al popolo napoletano, a Ciro Esposito e alla sua famiglia. Era quello che temevamo fin dall’inizio: ancora una volta la Capitale del Sud e la sua gente rischiano di pagare le conseguenze dell’ennesima falsa rappresentazione dei fatti. Siamo indignati. E pretendiamo verità e giustizia. Chi copre Daniele De Santis? Di quale scomoda verità è depositario? Perché l’ex ultras della Roma legato all’estrema destra è ancora in ospedale a Viterbo e non in carcere? Perché non si conoscono i nomi dei quattro indagati che erano nel commando insieme a De Santis, notizia prima smentita e poi riconfermata dalle stesse autorità giudiziarie? Sono domande che riteniamo legittime e che pretendono risposte. Perché se a sparare fosse stato un napoletano, siamo certi che si sarebbero invocate punizioni pesanti contro il Napoli, Napoli e il suo popolo. Lanciamo quest’appello per dire basta: difendiamo la verità. Per Ciro, ma soprattutto per Napoli. Per la sua dignità e la sua identità. Per la sua gente.
Antonella Leardi, Giovanni Esposito, Vincenzo Esposito, Angelo Pisani.
Hanno aderito all’appello:
’A67, ’nto, 99 Posse, Guglielmo Allodi, Antonio Amato, Massimiliano Amato, Fe-lice Besostri, Aldo Bifulco, Lucio Bifulco, Francesco Barra, Alfredo Budillon, Giovanni Cerchia, Comitato napoletano “L’altra Europa”, Ciro Corona, Giuliana Coviello, Enzo Cuomo, Peppe De Cristofaro, Paola De Vivo, Alberto De Rosa, Rosario Dello Iacovo, Raimondo Di Maio, Achille Flo-ra, Gino Fastidio, Mario Francese, Egidio Giordano, Giuseppe Giudice, Antonio Guarino, Il Domenicale di Casoria, Identità insorgenti, Berardo Impegno, Laboratorio Occupato Insurgencia, Luciano Lobosco, Lucariello, Gianni Maddaloni, p. Aniello Manganiello, Ugo Marani, Bruno Miccio, Gennaro Migliore, Anto-nio Musella, Franco Nardi, Eddy Napoli, O’Iank, Salvatore Palandra, p. Mariano Palumbo, Lucilla Parlato, Vittorio Passeggio, Enzo Parziale, Ivo Poggiani, Maria Puddu, Pietro Rinaldi, Vincenzo Sansone, Nando Santoro, Daniele Sanzone, Gennaro Sanges, Simone Schettino, Rosa Schiano, Pino Smiraglia, Andrea Gaspare Sollazzo, Pietro Spaccaforno, Enrico Rebeggiani, Ultimi per la legalità, Vittorio Vasquez, Alessio Viscardi, Giuseppe Zollo.