Gomorra La Serie 2. L’attesa è finita. Su Sky Atlantic in onda gli episodi della nuova stagione. Successo e polemiche dall’opinione pubblica .

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Il mondo di Gomorra La Serie è tornato. Finisce l’attesa per i milioni di spettatori che si sono appassionati al telefilm di grande successo. Un successo che ha avuto riscontro in tutto il mondo. Dagli Stati Uniti ad Israele, dal Regno Unito alla Scandinavia, il prodotto confezionato da Sky, Cattleya e Fandango e reso possibile dal regista Stefano Sollima ha conquistato una moltitudine di spettatori. Oggi, in ogni luogo della Terra, la storia delle Vele di Scampia è conosciuta e i retroscena criminali che quei palazzi nascondono non sono più un segreto. Sono diventati il soggetto di un prodotto televisivo sorprendente. Sceneggiatura degna dei grandi maestri di Hollywood e regia cinematografica hanno fatto in modo che persino il quotidiano The Guardian si interessasse al fenomeno. Il giornale inglese ha recentemente paragonato il telefilm alla pellicola Il Padrino, ponendo i due lavori sullo stesso livello. Le storie di Scampia potrebbero addirittura oscurare, in qualche modo, la celebrità della trilogia di Francis Ford Coppola.

Ma cosa racconta Gomorra La Serie?

Il Soggetto

Il telefilm è liberamente ispirato all’omonimo romanzo Gomorra dello scrittore Roberto Saviano e mette in scena le vicende della famiglia criminale dei Savastano, indiscussi boss di Scampia. L’impero dei Savastano viene pian piano smantellato a causa delle azioni compiute dagli “Scissionisti delle Vele”, un nucleo di criminali che, legato in origine al clan principale, decide di staccarsi dal proprio capo e di agire indipendentemente. Ad aiutare gli Scissionisti c’è il boss rivale Salvatore Conte, fuggito in Spagna a causa dei Savastano e tornato a Napoli col desiderio di riconquistare il suo vecchio potere.

I nuovi Episodi

gomorra-1440x580La seconda stagione di Gomorra si apre con Genny Savastano (interpretato da Salvatore Esposito) recuperato in fin di vita dai medici del 118. Genny riesce a salvarsi. Suo padre invece, don Pietro Savastano (Fortunato Cerlino), è evaso dal carcere di massima sicurezza dove era rinchiuso e torna in scena per gestire nuovamente il potere sulle piazze di spaccio d’Italia. A Napoli Ciro Di Marzio (Marco D’Amore) e Salvatore Conte (Marco Palvetti) si stanno dividendo il dominio, imponendo il loro potere sulle Vele e su tutto il territorio limitrofo. Conte è più deciso che mai nel portare avanti il suo operato. Mosso dalla voglia di rivincita nei confronti dei Savastano che lo avevano umiliato e costretto alla fuga in Spagna. Ciro “l’Immortale” è piuttosto accecato dal momento di gloria. Ossessionato dai soldi, perde di vista ciò che gli sta accadendo attorno. Un “Masaniello del crimine” che ha prima ucciso la moglie del suo capo, donna Imma (intrepretata nella prima stagione da Maria Pia Calzone), ha sfidato Genny a colpi di pistola e poi è tornato a Scampia con un manipolo di uomini mossi dalla voglia di rivalsa. “L’Immortale” sconvolgerà anche la sua vita privata, dimostrando di aver perso anche l’ultimo barlume di umanità che gli era rimasto.

La polemica

Nel 2014 il “fenomeno Gomorra” ha invaso i televisori degli italiani. Le storie raccontate da Sollima e da un cast impeccabile nella recitazione hanno appassionato i telespettattori, influenzando persino il loro quotidiano. Battute celebri come “Deux frittur” e “Staje senza pensier”, tratte dalla sceneggiatura della serie, sono diventate un vero e proprio tormentone mediatico. Tanto che i comici “The Jackal” hanno creato una parodia sul tema intitolandola “Gli effetti di Gomorra sulla gente”, coinvolgendo gli attori del cast e lo stesso autore Roberto Saviano. I famosi artisti del web, infatti, hanno cercato di sdrammattizare la moda lanciata “involontariamente” dalla serie televisiva. In una delle gag andate in onda sul loro canale ufficiale l’attore “vittima” del signor Cavastano (sberleffo ai Savastano), un fan ossessionato dalla serie tv, afferma: “Chist hanno perso ‘a capa loro e Gomorra”. ” ‘A Camorra è ‘na cosa seria, nun se po’ pazzià accussì”.

Dalla satira alla serietà della questione il passo è breve. Perché se il libro Gomorra e l’omonimo film del 2008 diretto da Matteo Garrone hanno rappresentato, secondo la critica, una denuncia sociale e politica, l’informazione riguardo al mondo della Camorra non si è fermata lì.

Il prodotto di Gomorra La Serie sarebbe, secondo la produzione e gli autori, un’ulteriore canale culturale ideato per poter rendere note ai più le inquietanti vicende di Scampia. arton33589-4f1b2

“La Camorra non è un fenomeno locale ma un problema nazionale e tutti gli italiani devono occuparsene”. Ecco, in poche parole, il messaggio che lo scrittore Roberto Saviano ha voluto più volte trasmettere. Lo ha fatto attraverso le pagine del suo libro, attraverso un film, uno spettacolo teatrale, programmi televisi, il web.

La domanda che ci poniamo oggi è questa: c’era bisogno della serie tv? La serie televisiva, infatti, ha inevitabilmente alterato in modo quasi irrimediabile il contenuto dell’idea originale.

Raccontare a puntate le storie dei boss di Scampia, farlo attraverso l’utilizzo del “contenitore Sky”, la piattaforma che lancia in Italia tutte le serie di grandi successo, è senza ombra di dubbio un sistema progettato ad hoc per creare un fenomeno di successo.

Le storie criminali, si sa, da sempre appassionano gli spettatori. Sia che si tratti di un film come Scarface, sia che si tratti di uno spettacolo. E allora perché il successo ottenuto da Gomorra La Serie preoccupa così tanto l’opinione pubblica? Il mitizzare l’ambiente criminale non è un atteggiamento che colpisce solo la fascia di spettatori appartenenti ad un mondo culturale basso.

Le battute e le storie del telefilm hanno affascinato soprattutto i ragazzini, gli adolescenti che ripetono le scene degli episodi mentre scherzano tra di loro nel quotidiano. Si immedesimano nei personaggi, facendo finta di essere il Genny e il Ciro di turno.

La novità ha quindi oscurato il messaggio originale. Il femonemo televisivo ha lasciato poco spazio all’informazione, eccitando ed esaltando i fan.

Gomorra la Serie è oggi un cult, come lo sono stati in passato famosi telefilm quali Lost e Twin Peaks.

gomorra-210Il regista Stefano Sollima ha più volte dichiarato di avere, in questo suo lavoro, una intenzione precisa. Quella di smantellare da dentro il mito del mondo criminale. Mettere in scena l’aspetto più nero della Camorra, il male irreversibile di un mondo dal quale è impossibile uscire. Sollima ritiene che sia giusto dare vita a questo messaggio per fare in modo che la gente e soprattutto chi si lascia affascinare dal mondo criminale possa, in quale modo, guardare in faccia alla realtà. Osservare attraverso lo schermo di casa ciò che accade realmente a chi ci entra dentro e, in seguito, restare disgustati da quelle vicende. Una conseguenza che porterebbe, secondo il regista, ad allontanarsi dal desiderio di fare parte di quell’ambiente.

Le aspettative

Riuscirà la produzione a centrare il suo obiettivo? Nella prima serie non è stato raggiunto il risultato sperato e anzi il fenomeno ha maggiormente diffuso “un senso di mito” riguardo al crimine. Un fascino del male che sembra destinato ad aumentare e che forse potrebbe calare soltanto a causa della ridondanza e la lentezza delle storie raccontate. Sì perché il malcontento si è già diffuso tra i fan. Dopo la visione delle prime due puntate della serie, i telespettatori si dicono delusi dalla seconda stagione. Ritmo lento e ripetizione di schemi recitativi già visti hanno fatto calare le aspettative riguardo ai prossimi dieci episodi che andranno in onda fino a giugno.

Non ci resta che aspettare e vedere cosa accadrà alle storie dei protagonisti e al fenomeno culturale di Gomorra.

 

Maria Balsamo è nata a Napoli nel 1984. Laureata in Filologia, è giornalista pubblicista. Si occupa principalmente di cronaca cittadina e recensioni musicali. Appassionata di cinema, cura la rubrica omonima per Il Domenicale News. “Il cinema è l’unica forma di arte completa – afferma – visiva, emozionante e comunicativa”. Insegnante di materie letterarie al liceo Scienze Umane di Marano il mercoledì, per i suoi alunni, è il giorno del cineforum.