Premessa: chi si rende odioso è odiato, senza fronzoli e edulcorazioni. Così è. E non si venga a rosicare con la menata che chi vince fa rabbia al prossimo: Real, Barca, United, Ajax, Benfica, Bayern, sono amati e rispettati, di loro è fama e gloria nell’universo mondo. Questi qui raccolgono un po’ di bene, spiace dirlo, soltanto in lande periferiche della Terronia prive di radici appartenenza cultura identità.
Razza a parte, il napoletano rubentino, il romano rubentino, quella è proprio frattaglia, sentina, rimasuglio di cui tacere è bello.
Insomma, questi qua, poco da fare, dominano due terzi di partita, l’impresa è a un passo, e il surplus di goduria postuma è che tuttobblocc la meritavano, quasi quasi. Ma Santa Teresa d’Avila è con me: perché l’orgasmo mistico permanente sta nel constatare come arbitro, quarti quinti sesti e ottavi uomini creano dal nulla per parare il culo alla Sterne des Südens che arranca semidisperata; insomma provano a spianarla ai ricchi, ai potenti, ai ricchi e potenti più di loro. Porelli, non ce la fanno più, arrancano, difendono il risultato, poi al novantanovesimo arriva la supposta, l’inculata sovrana, la trivella perforante, i supplementari sono agonia inutile e prevedibile.
Il tweet del LìderMaximo®, il capo della banda, il capitano vero della squadra con cui si giocano lo scudetto, li prende mirabilmente per il culo, e loro ci cadono come gonzi. Perdono la testa, sbroccano, sputacchiano, ah Bonucci mannaggia, dai che domenica hai il derby e l’arbitro, in ItaGlia, butta fuori Glik, mica ammonisce te, stai senza pensieri. Povere stelle. Una notte a jastemmare l’abritro, a menare i morti al Palazzo (mannagg Platini, putive fa’ a meno ‘e te fa sgamà), mentre una nazione intera (nazione mo’: oggi è il 17 marzo) eiacula a manetta come mandrilli in astinenza per i ladri sbattuti fuori da un furto. Fa’ comme t’è fatto che nun è peccato, diceva mia nonna.
Provano a smaltire le occhiaie del giorno dopo, la salivazione azzerata, la lingua intorpidita, le orecchie che ronzano, sfogandosi come possono: la doppia morale del ci hanno rapinato (nel senso: hanno osato rapinarci), Occhiobello che invoca tutela per il calcio italiano (il bue dice cornuto all’asino), e Reina, e questa sconfitta è l’inizio di un futuro radioso (ahahahahahah), e pezzenti voi che godete come ricci. No, no, ha ragione il mio amico Gennaro, pezzenti sono quei sabaudi d’accatto che danno ai telecronisti dei “non vedenti”, quelli senza onore e senza terra, quelli che si aggrappano a due o tre binari per scimmiottare una cosa seria.
E fatela finita, ne abbiamo le palle piene del vostro rizelarvi per l’inesistente, quando inneggiate a Superga notte e dì e invocate rispetto solo al trentanovesimo, dimenticando quella coppa alzata delirante di gioia dal peggiore di tutti, in quel campo insanguinato, e anche a freddo, il giorno dopo, sulle scalette di quell’aereo.
Ah sì, perché, intendiamoci, la fine è qui.
Grüß Gott, Rubentus.