Guerra Russia – Ucraina, il conflitto diventa anche digitale

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di Alessandro D’Orazio

La guerra tra Russia e Ucraina ha scatenato una serie di conseguenze che hanno interessato anche il mondo dell’informatica. A seguito dell’invasione sovietica dell’Ucraina, infatti, la maggior parte dei Paesi occidentali ha cercato di isolare i russi, tagliandoli fuori dal sistema tech.

 

Solo per fare qualche esempio, Samsung ha recentemente annunciato di aver sospeso le spedizioni di tutti i suoi prodotti in Russia. Poco prima anche Apple aveva sospeso le vendite, disabilitando il funzionamento di servizi come Apple Maps e Apple Pay oltre a rimuovere le applicazioni di RT News e di Sputnik News (siti d’informazione russa legati al governo) dagli App Store. Persino i produttori di videogiochi sono scesi in campo: Activision Blizzard ha sospeso le nuove vendite dei suoi giochi, mentre Playstation ha interrotto tutte le spedizioni di software e hardware nel Paese sovietico.

 

Sul versante dei social, TikTok sta sospendendo nuovi caricamenti di video e live streaming sulla sua app in Russia. Prima ancora si erano mossi YouTube, Facebook e Twitter, i quali hanno imposto un giro di vite sulla presenza nelle loro piattaforme di media legati allo Stato russo, accusati di disinformazione. Comportamento analogo stanno seguendo Google Maps, che ha iniziato a rimuovere le posizioni inviate dagli utenti all’interno dei confini di Russia, Ucraina e Bielorussia e il gigante svedese dello streaming musicale Spotify, il quale ha dichiarato di aver chiuso i suoi uffici in Russia dopo aver rimosso dal suo servizio i contenuti sponsorizzati dallo Stato sovietico. 

 

La risposta autarchica di Putin non si è fatta attendere. VK (Vkontakte), il Facebook russo, resta il social più diffuso. La Russia ha inoltre avviato una generale revisione del quadro normativo in materia tecnologica per avere una autonoma rete internet. Da tempo Putin sta tentando di creare una propria sovranità digitale, da una parte, come contromisura al bando di export tecnologico dall’Occidente; dall’altra sta pensando di usare la tecnologia – in particolare le criptovalute – anche per aggirare le sanzioni finanziarie.

 

Quella di destabilizzare il nemico con attacchi informatici mirati, in modo da infiacchirne la resistenza, è una strategia consolidata nel tempo. L’Ucraina è stata il campo prediletto degli esperimenti degli hacker russi, i quali l’hanno resa uno dei Paesi meno sicuri a livello di sicurezza informatica. La guerra russo-ucraina è combattuta, dunque, all’ombra dell’intelligenza artificiale con strategie, da parte di entrambi i fronti, utilizzate per distruggere sul nascere le tecnologie avversarie.

Classe 1992. Una laurea in Giurisprudenza ed una in Operatore giuridico d’impresa. Nel mezzo l’azione: paracadutista, sommozzatore e pilota d’aerei. Classicista convinto, quanto Cattolico. Appassionato di viaggi, lettura e scrittura. Un’esistenza volta alla costante ricerca delle tre idee che reggono il mondo: il Bene, la Giustizia e la Bellezza. Senza mai perdere di vista la base di ogni cosa: l’Umanità. Se fosse nato sostantivo, sarebbe stato il greco aretè e cioè, la disposizione d’animo di una persona nell’assolvere bene il proprio compito. La frase che lo descrive: “Darsi una forma, creare in se stessi un ordine e una dirittura”. Il tutto allietato da un bel dipinto di Giovanni da Fiesole.