Letteratura, stampa e altri media si occupano ripetutamente di questi fenomeni, spesso caricandoli di stereotipi e assecondando narrazioni sensazionalistiche. In genere si tende a considerare la violenza dei giovani camorristi come una componente barbara della città, circoscritta ad alcuni territori e ambienti sociali e che si spiega con il degrado sociale e culturale. Ma è veramente così? Quali sono le origini sociali di questi nuovi gruppi e in che modo sono legati alle formazioni storiche di camorra? L’immaginario delle giovani generazioni camorriste è così distante da quello degli altri giovani della città? Qual è la simbologia, quali i linguaggi, gli stili e i riferimenti estetici dei baby boss e dei loro affiliati? E in che misura questi stilemi esercitano fascinazione sui giovani esterni ai circuiti camorristici?
Venerdì 24 marzo 2017 alle 10, nell’aula T2 del Dipartimento di Scienze Sociali, al piano terra, si terrà un incontro a cura del professore Luciano Brancaccio sul tema ‘I giovani camorristi e la città’. A queste e altre domande cercheranno di rispondere studiosi e operatori delle istituzioni di prevenzione e contrasto, in una discussione aperta con gli studenti del Liceo Scientifico Labriola di Napoli.
Dopo i saluti istituzionali di Enrica Amaturo, Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali e Arturo De Vivo, Pro-Rettore della Federico II, intervengono Monica Amirante (Giudice del Tribunale di Sorveglianza di Napoli), Carlo Morelli (Direttore Coro Giovanile del Teatro San Carlo e operatore delle carceri di Nisida e Poggioreale), Pasquale Sabbatino (Professore Ordinario, Dipartimento di Studi Umanistici). Parteciperanno gli studenti del Liceo Scientifico Labriola di Napoli. Coordina Luciano Brancaccio (LIRMAC – Laboratorio Interdisciplinare di Ricerca su Mafie e Corruzione).