” Ci sono uomini che sanno tutto, peccato che questo è tutto quello che sanno.”
Ho smesso per qualche settimana di scrivere, ho pensato di immergermi totalmente nello studio e nella lettura, per provare a capire se quello che vivessimo in queste battute di fine inverno fosse solo un sogno o non il frutto di azioni ed omissioni che in questi anni abbiamo, con una certa stolta insufficienza posto in essere.
Ebbene ad un passo dalle elezioni Europee e con campagne elettorale amministrative in corso in mezza Italia, non posso astenermi dallo scrivere quello che non posso e non voglio trattenere. Ciò che accade in questi giorni è il frutto dello sciacallaggio, della violenza, del menefreghismo con cui si è gestito il nostro Paese nell’ultimo ventennio. Un saccheggio costante e senza pensiero politico finalizzato all’accaparramento di posti e risorse, senza il minimo rispetto delle competenze, delle qualità e delle peculiarità della nostra terra.
Gridare non ci restituirà quello che abbiamo perso, non ci restituirà il tempo che abbiamo sprecato e quello che abbiamo sottratto alle nuove generazioni. Quello che si vive in queste ore, in questi minuti è l’assenza di pensiero politico, che è da considerarsi come il più grave dei delitti, perché prendendo a prestito il titolo dell’ opera di Calderon de la Barca ” il sonno della ragione genera mostri”, ed oggi possiamo dire che i mostri abitano tra di noi, ci hanno invaso e ci siedono accanto anche nel Bar sotto casa.
Sono la regola, la normale quotidianità, mentre quelli umani, che vivono di coerenza, di idee, di visioni sono quasi una aberrante anomalia, che va annientata nel più breve tempo possibile, accerchiata e distrutta. E sai come si alimentano i mostri ? Semplicissimo, non parlando assolutamente di nulla, creando un vuoto cosmico che tutto inghiotta, concentrandosi nelle campagne elettorale più sul tifo da stadio e sul personalismo, che su quelli che sono i reali bisogni di una comunità che si ha l’ardire di voler amministrare.
Ed allora eccoli con i loro faccioni livellati da rughe, con i capelli impomatati, e con un cerchietto sulla testa come novelli puttini, ripuliti del loro passato remoto e prossimo promettere che sarà possibile realizzare la piena occupazione, andare sulla luna, e ripulire le strade dalle immagini degli ultimi. Una sorta di costruzione della razza ariana da realizzarsi con un bibbidi bobbidi boo, un colpetto magico che riempirà il mondo che ci circonda di un solo colore gradito al re. Ma non c’è nulla da preoccuparsi dateci il potere e noi sapremo utilizzarlo nel migliore dei modi possibili. E la rabbia non basterà a scalfire quello che abbiamo contribuito a costruire; non basteranno le invettive gridate in strada, se non comprendiamo a pieno quello che è il nostro diritto di partecipare ed il nostro dovere di contribuire alla costruzione di un mondo che non sia omologato, ma che sia soprattutto basato sulla verità dei fatti e delle narrazioni. Ed allora non possiamo lasciare che siano gli altri a decidere per noi; non possiamo lasciarci divorare da mostri mascherati da angeli; non possiamo cadere nella botola nera del disprezzo un tanto al chilo, ma alzarci e combattere, con le armi che ci concedono la cultura e la conoscenza.
“fortunato è l’uomo che ha tempo per aspettare”