È abbastanza seccante ammetterlo, ma ai più Casoria evoca solo e soltanto degrado: le aree industriali dismesse, il traffico congestionato, la mancanza di spazi sociali, di aree verdi, di parcheggi, di consigli comunali stabili e via discorrendo. Al massimo, alcuni la possono associare ai numerosi santi, beati, cardinali e arcivescovi figli di questa terra. A pochi – anzi a pochissimi – porterà, invece, alla mente una famiglia che attraverso le generazioni ha, in qualche modo, fatto circolare il nome di Casoria anche oltre i confini regionali e nazionali attraverso il loro fondamentale contributo in campo giuridico.
Si tratta dei Rocco – famiglia di illustri magistrati (molti dei quali nati proprio a Casoria) – ai quali è stato da poco dedicato un breve saggio che ricostruisce, per la prima volta, la singolare storia di quattro fratelli (Giovanni, Niccola, Gennaro e Giuseppe Rocco) che studiarono appassionatamente i codici in vigore nella Napoli del ‘decennio francese’ di inizio Ottocento, riadattandoli efficacemente – non più in chiave anticlericale ma con profondi sentimenti cristiani – al restaurato regno borbonico.
Il piccolo – ma ricco di interessanti e inedite informazioni – saggio, intitolato “I Rocco Una Famiglia Di Giuristi Cattolici Nella Napoli Di Metà ‘800”, è stato presentato venerdì 14 aprile nella Chiesa Madre del complesso cimiteriale di Arzano-Casoria-Casavatore. Oltre ai due autori, Giuseppe Pesce e Ludovico Silvestri – cui va dato il merito di aver rispolverato i fasti di questa illustre famiglia, dimenticata un po’ perché alcuni loro studi sono giocoforza ormai superati ma soprattutto perché ingiustamente tacciati di nostalgie borboniche – erano presenti i magistrati Francesco Ciocia e Maria Francica. Durante l’incontro – moderato dal professor Simone Russo – sono inoltre intervenuti l’onorevole Michela Rostan, membro della Commissione Giustizia, il cappellano del complesso cimiteriale don Giuseppe Garofalo e il professor Francesco Iorio, il quale, tra le altre cose, ha presentato alla platea il progetto della Commissione Storica Uomini Illustri (di cui è presidente), che da qualche mese si sta riunendo, al fine di stilare un profilo storico-biografico di personaggi che hanno dato lustro ai comuni di Arzano, Casoria e Casavatore e che sono ivi sepolti, così da intrecciare le loro microstorie a quella più generale del complesso cimiteriale, che ebbe inizio nel lontano 1837.