Nonostante tutto! È la prima esclamazione che viene in mente di fronte alle vicende di cui è stato protagonista, nel bene e nel male, l’Istituto Comprensivo “2° Moscati – Maglione” di Casoria in questo movimentato primo mese dell’anno. E il susseguirsi di questi eventi testimoniano la tenace volontà di costruire un progetto scolastico che sia un punto di riferimento per tutta l’area territoriale di riferimento. Ma seguiamo i fatti.
Nel fine settimana del 14 e 15 gennaio, la sede di via Gaetano Pelella subisce, per l’ennesima volta nel giro di pochi anni, il furto della strumentazione didattica, ma – nonostante i danni subiti alla struttura (vetri infranti, arredi devastati, porte divelte) – la scuola riapre mercoledì 18 gennaio per riprendere le lezioni e presentarsi con un Open day, alle famiglie del proprio territorio.
Nella notte di martedì 25 gennaio, è invece l’edificio di via Martiri d’Otranto ad essere vittima dei furti, con i quali i malviventi hanno sottratto le attrezzature della sede centrale della scuola, ma – nonostante la mancanza della strumentazione video necessaria per le attività laboratoriali degli alunni – l’Istituto organizza, venerdì 27 gennaio, un evento per il Giorno della memoria, durante il quale gli alunni hanno incontrato il dottor Michele De Prisco, rabbino responsabile delle Comunità giudaiche del Meridione, che h dialogato con gli alunni sul significato della Shoah e sul concetto di liberta e dignità umana.
Le iniziative della scuola hanno poi seguito con un incontro di formazione, il progetto “La vita è… il dono più bello che ci sia” promosso dall’USR Campania, con la partecipazione dell’AIDO (Associazione italiana dei donatori di organi), dei medici del DIT (Dipartimento Interaziendale Trapianti) dell’Azienda Ospedaliera “A. Cardarelli” di Napoli per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla donazione degli organi e dei tessuti. Un evento significativo per la città di Casoria, poiché il comune è tra i pochi che non ha aderito al progetto “Una scelta in comune”, il progetto che prevede la possibilità per le persone maggiorenni a esprimere la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti al momento del rilascio o rinnovo dei documenti.
Le diverse iniziative sono le tappe di un calendario che si prolungherà lungo l’intero anno scolastico e costituiscono parte degli obiettivi dalla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo, la prof. Antonella Barreca, che mira a rendere la scuola che rappresenta un punto di riferimento della realtà territoriale della scuola, un quartiere che conosce pochi momenti e poche opportunità di aggregazione sociale, come è ribadito nelle dichiarazioni della preside: “Le due sedi della scuola nel rione Stella [quelle in via Martiri d’Otranto e in via Gaetano Pelella, ndr.]sono in un’area territoriale che non offre molto come le attività del tempo libero. È quindi necessario rendere disponibile questo Istituto anche come luogo di aggregazione sociale, come ho sempre ritenuto sin dal mio insediamento. E questo progetto ha trovato una conferma quando il 17 dicembre abbiamo organizzato il mercatino natalizio e il Presepe Vivente alcuni genitori dei nostri alunni hanno chiesto di spostare l’evento il sabato pomeriggio, in modo da rendere l’incontro un’occasione di svago per tutti. Seguendo questo esempio, mi auguro che questo Istituto diventi un punto di riferimento sociale, ricreativo, culturale per tutta la comunità che vive in questo territorio e non solo perché è la scuola in cui hanno studiato i propri figli.”
Queste parole risuonano con maggiore forza – e dovrebbero far riflettere sul vero significato dell’istituzione scolastica nelle aree disagiate – considerando i danni che ha subito l’Istituto con i due furti e gli interventi immediati per riportare la scuola alla sua normale vita didattica. “Vorremmo ringraziare tutti quelli che lavorano in questa scuola per lo sforzo che ha fatto per rimettere a posto i due edifici.” aveva dichiarato uno dei genitori accorsi subito dopo la notizia del primo furto “ma siamo anche amareggiati, perché se hanno rubato nella scuola, nella nostra scuola, hanno anche sottratto qualcosa al futuro dei nostri figli.”