Il 2017 apre all’insegna del rincaro. Questo era già emerso a fine anno 2016 quando il prezzo dei consumi avevano subito una forte accelerazione.
Confcommercio, guidata dal presidente Carlo Sangalli, ha così commentato i dati di fine anno “l’accelerazione registrata a dicembre pone le premesse per il ritorno dell’inflazione su valori prossimi all’1% già a gennaio. L’inflazione è stata influenzata sia da andamenti stagionali sia da una ripresa più sostenuta dei prezzi dei carburanti, sui quali si stanno trasferendo gli effetti degli aumenti delle quotazioni petrolifere derivanti dagli accordi dei paesi produttori. Più lentamente di altri Paesi Uem anche l’Italia sta uscendo dalla stasi dei prezzi che durava da oltre tre anni, come testimoniato dall’aumento rilevato per la componente di fondo dell’inflazione, passata da + 0,4% a novembre a + 0,6% di dicembre. Il ritorno dell’inflazione in assenza di un significativo incremento dell’occupazione e dei redditi nominali può costituire un fattore di freno al potere di acquisto delle famiglie, con riflessi negativi in termini di consumi e di crescita economica”.
Anche il Codacons interviene sottolineando come il nuovo anno sia iniziato con l’aumento del costo di benzina e gasolio. A questi rincari si aggiungono quelli dei pedaggi autostradali, Autostrade per l’Italia ha registrato aumenti dello 0,64% e quelli della luce (+ 4,7%).
Dinanzi a questi dati allarmanti si richiede l’intervento del Governo Gentiloni, a gridarlo a gran voce è Massimiliano Dona, Presidente Unione nazionale consumatori “il quadro è allarmante, il Governo Gentiloni dovrebbe intervenire almeno sulle imposte sul gas, pari al 38,18% e mettere mano agli oneri di sistema sull’elettricità, pari al 20,36%”.