Si è parlato tanto di ‘povertà educativa’ in una realtà in cui l’approccio ad uno strumento qual è il libro sembra essere sempre meno entusiasmante rispetto all’uso di un qualsiasi altro tipo di intrattenimento. Spesso infatti, risulta sempre più facile lasciare i propri figli davanti alla tv o a un ipad per tenerli tranquilli avvantaggiando la loro disaffezione ai libri.
Il Domenicale News è riuscito ad avere la possibilità di parlare con l’ideatore di un’iniziativa molto intelligente che ha lo scopo di diffondere l’importanza che la carta può assumere a partire dall’età infantile.
Il protagonista di questo articolo è il maestro Antonio La Cava.
- Chi è Antonio La Cava?
Antonio La Cava è un uomo di 70 anni, persona umile e semplice, maestro elementare per 42, in pensione da 5.
Sono lucano, di Ferrandina, provincia di Matera. Sposato con 3 figli e 5 nipoti.
Mi sono sentito sempre un po’ maestro di strada; ho sempre creduto nella scuola viaggiante, nell’uso didattico del territorio.
Mi piaceva portare il paese a scuola, ma anche la scuola nel paese,nel quartiere, nella piazza, all’angolo della strada.
- Come nasce l’iniziative del Bibliomotocarro?
Il Bibliomotocarro nacque nel 1999 e nacque a scuola. Come maestro, notai (sto parlando degli anni 95/96) un progressivo indebolimento del rapporto tra il mondo della fanciullezza e il libro; da qui la necessità di lanciare un grido d’allarme. Venne alla luce, così, la prima versione del Bibliomotocarro che aveva il compito, l’obiettivo di porre un problema: la crescente disaffezione nei confronti del libro da parte delle nuove generazioni, sempre più affascinate dalle nuove tecnologie: tecnologie, intendiamoci, utilissime ed assolutamente indispensabili, ma il libro era per me e rimane INSOSTITUIBILE!!
Con il passare degli anni, il Bibliomotocarro si è evoluto ed è passato dal porre, segnalare un problema a possibile soluzione del problema stesso.
E lo ha fatto proponendo le seguenti attività:
1) I LIBRI HANNO MESSO LE RUOTE servizio di biblioteca viaggiante con prestito gratuito dei libri;
2) I LIBRI BIANCHI composti da racconti scritti da bambini di paesi diversi, laboratorio itinerante di scrittura;
3) ENTRARE CON LA TESTA, USCIRE CON GLI OCCHI attività laboratoriale, da un testo letterario a un video di animazione;
4) DALLA PAGINA AL MONDO attività laboratoriale da un testo letterario ad un cortometraggio.
Queste attività fanno parte del progetto “FINO AI MARGINI”, destinato a bambini dei Comuni al di sotto dei 1.000 abitanti.
Raggiungere le periferie più emarginate, portare i libri dove ce n’è più bisogno, NON NEGARE A CIASCUN BAMBINO IL DIRITTO DI AVERE TRA LE MANI IL LIBRO CHE DESIDERA significa, per il Bibliomotocarro, non solo svolgere un ruolo culturale e sociale, ma anche etico e politico (naturalmente nel senso più alto e nobile del termine).
I prodotti finali dei laboratori, video di animazione e cortometraggi, vengono proiettati e visti dai bambini all’interno del Bibliomotocarro che, pertanto, non è solo biblioteca viaggiante ma anche cinema itinerante.
Tutto bello, gratificante ed affascinante; ma c’è un grande problema: il Bibliomotocarro non riceve finanziamenti istituzionali e non ha sponsor, per cui ogni giorno deve superare mille difficoltà.
- Come pensa sia cambiato l’insegnamento nelle scuole per queste nuove generazioni?
La Scuola è cambiata molto negli anni e, purtroppo, non sempre in meglio; c’è stato quasi un “accanimento” ad intervenire per riformare la scuola: non c’è stato governo che non abbia sentito il “piacere” di cambiare, cambiare e cambiare, spesso solo per il gusto di cambiare; in particolare nei confronti della vecchia, cara scuola elementare.
- La cultura riuscirà a vincere sulla desuetudine dei bambini a tenere in mano dei libri piuttosto che degli ipad?
Ho detto prima, e lo ribadisco con forza, che i nuovi mezzi di comunicazione sono utilissimi e assolutamente indispensabili; il libro, però, è e rimarrà sempre insostituibile.
La soluzione non sta nella congiunzione “o“, computer o libro, bensì nella congiunzione “e“, computer e libro, in una sintesi virtuosa con tempi giusti.
Il Bibliomotocarro, con le sue attività innovative ed “innovattive”, rappresenta un esempio positivo perché coniuga tradizione e modernità (non modernismo). ed è per questo che io definisco il Bibliomotocarro postmoderno.