di Tommasina D’Onofrio
Eppure ve lo avevamo detto chiaramente che non volevamo più soffrire. E invece no. Trascurando la serata da dimenticare contro il Cagliari, ecco servito anche il pranzo della domenica. Per fortuna che almeno siamo riusciti a non intossicarci con il risultato.
Va bene così, non è successo niente, ma vuoi mettere tu i cannelloni in forno, o il ragù sul fuoco pronti e invece no: il Brescia che comincia a tirare al bersaglio e segna pure, Balotelli che tiene un problema familiare, personale e quindi davanti alla creatura (bellissima, ma ci torneremo poi) deve segnare proprio a Napoli, l’arbitro che a un certo punto non capisce niente e decide che si gioca fino al tramonto di un sole torrido manco fosse Ferragosto.
Insomma, a casa mia per esempio non si è capito più niente. I piatti che volavano insieme a qualche jastemma. Chi stava in piedi, chi non riusciva a stare manco seduto, a chi era passato l’appetito, chi (giustamente) se la pigliava col segnale di Dazn. Insomma, una confusione di pazzi. Poi a un certo punto arriva un’altra notizia: in Russia, al gran premio di Formula 1, a momenti succede lo strascino tra Vettel e Leclerc.
Un’altra partita, non meno bella, finita un poco peggio, si sta giocando lì. Ma noi non possiamo mollare il San Paolo. Perché poi la Juve e l’Inter hanno vinto, e ci sta poco da fare. Dobbiamo vincere pure noi. A un certo punto poi, dopo sette e dico sette minuti di recupero, finalmente la partita è finita e il pranzo della domenica ha potuto avere inizio. Ma il clima era quello che era. Allora questo non è più un racconto ma un appello.
Questo è per dire una sola cosa: abbandonate per un attimo l’ansia dei diritti TV e fateci stare quieti almeno a ora di pranzo, almeno a Napoli insomma. Ridateci la partita delle tre, così noi possiamo pranzare in santa pace, possiamo organizzarci come Dio comanda l’unico giorno libero che ci resta e, sì, possiamo pure vedere i gran premi di formula uno come vanno a finire. Anche perché, da figlia, da tifosa, da femmina di Napoli, per me la scena del giorno è proprio quell’ingresso in campo di Balotelli con la figlia in braccio.
Una figlia di Napoli, con la maglia del Napoli addosso. Sì, vi sembrerà pure un luogo comune o una sdolcinata romanticheria la mia, ma a me quella scena, quella foto, quel bacio, quel padre, sì, mi hanno commossa.