Meticolosità e concretezza al servizio del Paese.
Era l’ottobre del 2011 quando tra i banchi della facoltà di Economia e Management dell’Università Luiss Guido Carli, il Prof. Giuseppe Conte teneva le sue lezioni di Diritto Privato. Vederlo a capo del Governo, a distanza di qualche anno, fa decisamente un certo effetto.
Della sua persona rimane impressa, oltre alla brillante prepaparazione accademica, una grandissima educazione accompagnata dalla classica ed impeccabile eleganza nel vestire, tipica del gentiluomo londinese. D’altro canto il suo curriculum e la formazione ricevuta non fanno altro che rimandare ai trascorsi scolastici avuti all’estero in alcune delle più celebri Università europee.
Il Prof. Conte nelle sue lezioni era solito far riferimento ai concetti di meritocrazia e di tutela dei diritti fondamentali, con particolare riferimento a quelli scaturenti dai sempre più diffusi mezzi di comunicazione di massa, social network inclusi. Un antesignano della materia, dunque, sotto molti aspetti.
Mai un riferimento alle sue simpatie politiche, meticoloso nel metodo di studio, concreto al tempo stesso. Sempre disponibile con i suoi studenti.
La svolta avviene quando Luigi Di Maio lo chiama a far parte della nuova squadra di Governo. Da quel momento in poi c’è la svolta politica. Un turbinio di avvenimenti lo portano ad assumere il prestigioso incarico di Premier. Un ruolo particolarmente delicato, in considerazione della complessa situazione politica in cui il Paese versa oramai da mesi.
Al di là di tutto, si spera che l’alto spessore di cui il Prof. Conte è detentore possa influire nel cambiamento di questo Stato, indipendentemente dal colore politico dei movimenti rappresentati. E da parte di chi era abituato a vederlo dal lato del discente, non resta quindi che augurargli: “In bocca al lupo, Professore”.