di Christian Sanna – Immagine di Milo Manara
Leopardi, Dante, Petrarca e altri centomila poeti scrittori filosofi hanno scritto d’amore, indagando analiticamente ed emozionalmente le dinamiche all’interno di una storia “seria”. Capitolo a parte poichè meritevole di maggiore approfondimento è un aspetto assai curioso che ruba poco l’occhio: riesce a spiegare meglio l’amore perchè forse lo intuisce di più chi lo vive platonicamente.
Insomma, il coivolgimento fisico che fa salire il sangue alla testa (non ho volutamente declinato al plurale per non cadere nella monotonia dei doppi sensi) toglie ossigeno e quindi lucidità all’osservazione e alla critica. La migliore letteratura a tema amoroso è quella dove c’è un desiderio rimasto tale dopato da una disperata idealizzazione dell’altro. Questo significa che il sesso per quanto un atto meraviglioso non prevede solo lo svestimento con la conseguente nudità del corpo, l’immagine degli indumenti che cadono sul pavimento e dei panni sparsi per terra solletica l’immaginario collettivo, ma lo svelamento del mistero.
Quindi, io che attribuisco magia o comunque una sceneggiatura apparecchiata dal cielo (banalmente destino) godo del nostro primo incontro, divento un “girasole impazzito di luce” quando incrocio il tuo sguardo. Tu neanche immagini quanto amore ci metto negli occhi la prima volta che ti incontro. Ti spoglio con lo sguardo, sfoglio la margherita che dovrebbe rispondere alla domanda: sei attratta da me come lo sono io di te? Le farfalle nello stomaco sono l’effetto collaterale dell’azione del nuovo; il nuovo incontro la nuova probabile storia e il nuovo mistero da svelare.
Nel momento in cui entra in scena il sesso si svela parte di quel mistero e l’altro non è più ignoto. Scatta la confidenza, il tentativo di dare ancora fiducia all’altro. Fare l’amore è immersione in un abisso da cui è difficile risalire se non ci si dona completamente e non si ha piena fiducia nell’amante. Per Umberto Galimberti L’amore è tra me e quel fondo abissale che c’è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L’amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l’amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all’Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l’amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida;e di che cos’è che ci si fida?Della possibilità che dopo l’affondo nel mio abisso mi riporti fuori.
Fiumi di parole sono stati scritti sulla storia seria e l’amore eterno, ma è come decantare una maratona infinita; a chi volete che interessi davvero un sentimento che non finisce mai? Si anela all’infinito perchè in si sa che è impossibile da raggiungere, questo vuol dire che in fondo si sta puntando ad un obiettivo dove è facile fallire e magari quel fallimento non viene proprio registrato come una sconfitta dolorosa. Mi spiego meglio: mettiamo che sogni davvero un giorno di sposarmi o supponiamo che produca questo tipo di propaganda; faccio sapere ad amici e conoscenti di avere questo desiderio/speranza, almeno a parole. Poi, però aggiungo di pensare seriamente al matrimonio nel momento in cui mi trovo davanti una alta 1,73, magra con una terza di reggiseno, pelle bianchissima, capelli rossi, occhi verdi, portamento elegante, colta, fedele, intelligente, indipendente, simpatica, socievole, profonda, gentile, focosa a letto e requisito fondamentale: un’idea di me grandiosa immutabile e piena d’amore. Con questo sapete cosa vi sto dicendo? Che non sono per niente interessato nè al matrimonio nè ad incontrare il grande amore, poichè nel momento in cui si disegna un’idea di perfezione dove l’obiettivo è così alto e raro, il fallimento è dietro l’angolo.
Allora, l’amore ancora una volta è sopravvalutato ai danni del flirt e se il primo rappresenta una maratona o comunque un lungo viaggio intorno al mondo, quest’ultimo è l’emozione di una corsa, di uno scatto breve. Il bacio che fa venire le farfalle allo stomaco è un atto più vicino al flirt che alla storia “seria”. Camminando per strada li riconosci subito i baci di due amanti che stanno flirtando da quelli di chi è insieme da dieci, venti, trent’anni. Certo ci saranno delle eccezioni, ma dubito che l’intensità sia la stessa. Nel flirt risiede la gioia di vivere della novità, di chi si sta scoprendo poco a poco, nell’altra situazione c’è il brivido del mare calmo della sera di chi si è già detto tutto e in alcun casi è stato un tutto fatto di pochi alti e molti bassi.
Milan Kundera sostiene Il flirt è la promessa di un rapporto sessuale senza una garanzia, mentre pungente come sempre Oscar Wilde sentenzia che L’unica differenza tra un flirt e l’amore eterno è che un flirt dura più a lungo. Non lo so dove sta la verità in amore, ma qualcosa a favore del flirt andava scritto, argomentato seppur in maniera leggera perchè il flirt è un regalo di leggerezza che si fanno due che si incontrano, senza la pesantezza delle aspettative. Poi, un flirt si può trasformare e può diventare qualcosa di più impegnativo, all’inizio difficilmente pronosticabile.
Concludo schierandomi a favore del flirt. Vedete, io ho un senso tragico della vita e provo vergogna ed indignazione dinanzi a certe bassezze umane. Prendo così seriamente l’introvabilità di Dio da cercare nell’effimero un pò di leggerezza alla pesantezza dell’imbarazzo dello stare al mondo, quindi considero il firt come un balsamo per lenire il dolore esistenziale. Meglio un decennio di relazioni amorose dal carattere idillico- sentimentale che dieci anni sotto lo stesso tetto con qualcuno che credi di conoscere e che col tempo impara a trattarti da cretino quando prima, all’inizio della storia, ti vedeva come un eroe greco.